domenica 27 febbraio 2011

Chiacchiere


In occasione del Carnevale è tradizione del nostro paese preparare un dolce del tutto “made in Italy” e di origini remote: le Chiacchiere di Carnevale.
Antenate delle chiacchiere sono probabilmente le “frictilia”, dolci fritti nel grasso di maiale che nell’antica Roma venivano preparati in grandi quantità quando la gente affluiva a moltitudini nelle piazze per festeggiare il Carnevale. Era necessario, infatti, offrire loro qualcosa che potesse conciliare il piacere e il divertimento con la rapidità di preparazione e il basso costo.

Maschere, balli e coriandoli; grassi in abbondanza e grandi varietà di dolci; uno sfogo di piaceri prima delle limitazioni quaresimali!

Nate nelle antiche cucine popolari, a base di ingredienti semplici come uova, farina e zucchero, i dolci di carnevale si sono tramandati nei secoli, assumendo nomi diversi e stravaganti per ogni regione: bugie, cenci, cioffe, cròstoli, galàni, intrigoni, rosoni, sfrappole, sprelle, sfrappe, chiacchiere e pampuglie.
Semplicissime da prepare, le Chiacchiere sono deliziose striscette di pasta croccante e friabile, fatte con un impasto di farina che viene fritto o cotto al forno, e spolverate successivamente con zucchero a velo.
Come variante, in alcune regioni italiane, oltre che dallo zucchero a velo, le Chiacchiere possono anche essere ricoperte da miele, cioccolato, o servite addirittura con il sanguinaccio (crema al cioccolato) o con il mascarpone montato e zuccherato.

__________ Ingredienti __________

- 500 gr. di farina
- 4 uova
- 50 gr. di burro
- 100 gr. di zucchero
- scorza grattugiata di 1 limone
- 1 pizzico di sale

 __________ Procedimento __________

Impastare tutti gli ingredienti con il burro ammorbidito e far riposare la pasta per 30 minuti.
Stendere la pasta e formare delle strisce e dei rettangoli tipici delle chiacchiere.
Friggere in abbondante olio e quando la chiacchiera è dorata fare asciugare su carta assorbente.
Far raffreddare e spolverare con lo zucchero a velo.

Filastrocca di Carnevale
Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino
E mangiando a crepapelle
La montagna di frittelle
Gli è cresciuto un gran pancione
Che somiglia ad un pallone.
Beve, beve, e all'improvviso
Gli diventa rosso il viso
E gli scoppia anche la pancia
Mentre ancora mangia mangia…
Cosi muore Carnevale
E gli fanno il funerale.
Dalla polvere era nato
Ed alla polvere è tornato

Un volto nuovo per il "Diario di Campagna"!

Usciamo da quest'Inverno con un volto nuovo per il Diario di Campagna. Cambiare, ricominciare sono i segni distintivi della vita. Suggeriva Pavese che "L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante. Quando manca questo senso – prigione, malattia, abitudine, stupidità – si vorrebbe morire". In questo noi crediamo.


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Foto: "bucaneve". Origine: http://www.neteditor.it/content/140525/non-%C3%A8-al-buio-che-i-cattivi-demoni

mercoledì 9 febbraio 2011

"Sentimenti nel vento"


Con grande piacere annunciamo la stampa del libro "Sentimenti nel vento": autobiografia in raccolta poetica del nostro amico Paolo Scibilia.