sabato 27 agosto 2011

L'argiope Bruennichi

Femmina Adulta di Argiope
Femmina adulta di argiope bruennichi
 o ragno vespa.
Saluto l'Estate dedicando qualche riga ad un altro animale dei nostri luoghi: l'argiope bruennichi, anche noto come ragno vespa, epeira fasciata, ragno zebra o argiope fasciata.

Le femmine si distinguono chiaramente per dimensioni e colorazione: coi loro 5 cm di lunghezza si annoverano tra i più grandi ragni d'Italia. La vivace colorazione, gialla spezzata da striature nere (quindi il nome "ragno vespa"), fa di questi aracnidi un'autentica meraviglia del mondo degli arbusti. I maschi, dalle dimensioni più ridotte, sono caratterizzati da una colorazione più scura e uniforme. 

Curioso è l'aspetto della ragnatela caratterizzato dalla presenza di una marcata struttura a zig-zag, lo stabilimentum. Il suo ruolo non é stato ancora compreso con certezza. Alcune ipotesi lo vogliono come struttura di stabilizzazione della tela (da cui il nome), altre lo ritengono un'esca per le prede. 

La predazione é abbastanza caratteristica: una volta che la preda cade in trappola viene avvolta nella tela mentre un morso del ragno inietta un veleno paralizzante e un enzima che comincia a dissolverne le proteine. Insomma...la digestione comincia prima dell'ingestione. 

Come la maggior parte degli animali, l'argiope attacca l'uomo solo se disturbata. Il morso è pressoché innocuo comportando un momentaneo bruciore e un arrossamento destinato a sparire nell'arco di un giorno.

E' diffuso in Europa, Africa, Asia e nelle colline circostanti Gioiosa Marea.

Ulteriori Informazioni
http://en.wikipedia.org/wiki/Argiope_bruennichi
http://it.wikipedia.org/wiki/Argiope_bruennichi
Natura Mediterraneo

mercoledì 24 agosto 2011

Risposte alla "lettera aperta ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali di Piraino, S.Angelo di Brolo e Gioiosa Marea"

"E’ indubbio che con l’avvento del federalismo fiscale municipale nuove e più difficili sfide attendono le amministrazioni delle nostre comunità. Le difficoltà finanziarie per gli enti locali minori, non certo per le grandi città fruitrici di leggi speciali ad hoc, si sono appalesate in modo chiaro ed evidente da diversi anni con continui tagli nei trasferimenti sia statali che regionali.
Agli amministratori attenti ciò non è certo sfuggito né poteva sfuggire, rendendosi quindi necessario porre in essere scelte, spesso impopolari, ma indispensabili per il contenimento della spesa corrente e per la salvaguardia degli equilibri di bilancio dei propri enti pur continuando ad assicurare ai cittadini servizi sempre più efficienti a parità di pressione impositiva da parte del comune.

Scelte in tale direzione sono state compiute dall’amministrazione da me guidata già a partire dal 2003 e poi riproposte ed ampliate negli anni successivi (leggasi riduzione dell’indennità di carica degli amministratori, riduzione delle aree, convenzioni per la gestione associata dei servizi di segreteria e ragioneria). Ciò non è però sufficiente, occorre ricorrere a nuove forme di gestione dei servizi, previste dalla normativa, per conseguire nuovi risparmi ottenibili grazie alla razionalizzazione dei servizi su scala comprensoriale (anche gli Ato rifiuti ed idrico sono stati pensati per questo!).
Serve un’analisi attenta sui servizi erogati, su costi sostenuti, sulle esigenze dei cittadini, sulle risorse disponibili, finanziarie ed umane, per poter giungere a nuove forme di gestione degli stessi e non pensare solo ed esclusivamente all’opportunità di ottenere (non sappiamo fino a quando) qualche decina di migliaia di euro e far passare ciò come opportunità per razionalizzare la spesa e migliorare i servizi."
Ignazio Spanò, Sindaco di Gioiosa Marea




"Prendo atto con soddisfazione che i sindaci dei comuni di Piraino, S.Angelo e Gioiosa Marea si sono mostrati favorevoli all'idea che la costituenda unione dei Comuni della Costa e dei Monti Saraceni li comprenda tutti e tre, come sollecitato con la mia lettera aperta del 18/8/2011. Sono condivisibili, inoltre, le preoccupazioni espresse dal sindaco di Gioiosa Marea Ignazio Spanò nel comunicato diramato alla stampa secondo cui la costituzione di tali organismi non dove avvenire solo per scopo di facciata, o per ottenere qualche saltuario finanziamento di pochi euro, ma che occorre un'analisi attenta dei costi e dei benefici, delle risorse umane necessarie. In sostanza di tutto ciò che occorre per rendere l'Unione efficiente ed efficace. Perchè se così non fosse, fa bene a manifestare dubbi e perplessità.

Fermo restando, infatti, che in astratto si tratta di un modello organizzativo valido, se in concreto non risolve i problemi per cui è stato pensato, ma provoca danni, come purtroppo è accaduto con altri organismi sovracomunali, primi tra tutti gli ATO rifiuti e idrici, è meglio starsene alla larga. Ma la sfida è proprio questa. Scommettere sulla costituzione di un organismo che funzioni sulla base di rigorose analisi e valutazioni di tutti i parametri ed i presupposti necessari. Quindi gli amministratori, se vogliono perseguire l'obiettivo, devono aver l'umiltà di sedersi attorno ad un tavolo per cercare e trovare soluzioni condivise, valide ed efficaci per tutti.

Siccome tutti i comuni interessati sono amministrati da persone validissime, che operano con rigore, efficienza ed efficacia, credo che non avranno problemi a rimuovere gli ostacoli che dovessero incontrare. L'importante è che lo vogliano veramente e che agiscano senza posizioni pregiudiziali e retropensieri, che antepongano le prospettive future delle loro comunità ai fatti contingenti, o a tattiche politiche che alla fine si rivelerebbero di corto respiro. Insomma che facciano prevalere la politica nel senso alto del termine come strumento che serve e ben governare i cittadini e a farli stare meglio".
Avv. Vincenzo Amato



venerdì 19 agosto 2011

Lettera aperta ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali di Piraino, S.Angelo di Brolo e Gioiosa Marea

Con grande piacere pubblico la lettera dell'amico avv.Vincenzo Amato sulla costituenda Unione dei Comuni della Costa e dei Monti Saraceni:

"Secondo quanto pubblicato dagli organi di informazione, i Comuni di S.Angelo di Brolo e Piraino si stanno apprestando a costituire l'Unione dei Comuni della Costa e dei Monti Saraceni. La bozza di statuto è stata già votata dal Consiglio Comunale di S.Angelo di Brolo, mentre, a breve, dovrebbe essere votata da quello di Piraino e successivamente saranno effettuati i trasferimenti delle funzioni alle quali dovrà sovraintendere l'Unione.

Io sono sono sempre stato favorevole alla creazione di strutture sovracomunali in quanto, se gestite con efficienza ed efficacia, garantiscano l'erogazione di servizi migliori alle comunità interessate e, soprattutto, a seguito dei continui tagli dei trasferimenti statali e regionali e con l'avvento del federalismo fiscali sarà la strada obbligata che molti enti locali di piccole dimensioni saranno costretti a percorrere per garantire i servizi ai loro cittadini. Dunque un plauso agli amministratori dei Comuni di Piraino e S.Angelo di Brolo che hanno intrapreso tale percorso. Nel contempo, tuttavia, ritengo che si stia perdendo un'occasione. A mio avviso, infatti, sarebbe stato naturale che nell'Unione venisse coinvolto anche Il Comune di Gioiosa Marea che per ragioni geografiche, storiche, socioeconomiche e culturali ha strettissimi legami con gli altri due comuni e soprattutto con quello di Piraino il cui versante orientale gravita tutto su Gioiosa Marea con il quale vi è un'interdipendenza economica sociale e culturale risalente nei secoli.
I tre comuni confinano per ampi tratti dei loro territori che si congiungono proprio sul versante orientale del Comune di Piraino ed esattamente a poche centinaia di metri della frazione S.Costantino, dunque vi sono tutte le premesse per poter gestire servizi in comune.
La dimensione del Comune di Gioiosa Marea, poi, darebbe molto più peso all'Unione in quanto supererebbe i 10.000 abitanti e quindi avrebbe certamente maggiore facilità di attingere a finanziamenti ed ottenere provvidenze, con benefici per tutti i cittadini.

Per tali ragioni ritengo sia opportuno, prima di procedere all'approvazione definitiva dello statuto, che gli amministratori verifichino la possibilità di costituire l'Unione tra i tre comuni ed invito i cittadini che condividono questa impostazione a farsi parte attiva nei confronti dei propri rappresentanti affinché la costituzione dell'Unione comprenda tutte e tre i Comuni.

Ho sentito l'esigenza, da cittadino facente parte delle costituenda Unione, di manifestare pubblicamente la mia opinione e sollecitare il dibattito sulla questione in quanto, a mio avviso, non vi è stato il sufficiente coinvolgimento delle comunità interessate. Su un fatto del genere, che incide direttamente sulla vita delle comunità, sarebbe stato opportuno un maggiore coinvolgimento dei cittadini per raccogliere le loro opinioni, esigenze e proposte. Ma non è mai troppo tardi per rimediare e se c'è la volontà politica di addivenire ad una soluzione, la questione si può risolvere in tempi rapidi. Si tratta di questioni poste nell'interesse dei cittadini e mi auguro che chi di competenza si faccia carico di valutarle oggettivamente, depurandole da interessi di bottega o da polemiche contingenti, avendo esclusivo riguardo ai cittadini amministrati e tutto ciò che si può fare per migliorare la qualità della loro vita".


Vincenzo Amato


lunedì 1 agosto 2011

Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)

Quando si dice "il caso"...accadde così, che, in attesa di un aereo, me ne stavo a gironzolare, mezzo annoiato, in qualche aereoporto del Nord America nell'attesa di tornarmene, finalmente(!), a casa, a Gioiosa, sul mare brillante e l'erba gialla della campagna d'Estate. Come al solito sorpresi me stesso a rovistare tra i libri di uno dei tanti negozietti che vi si trovano all'interno e a catturare la mi attenzione fu un libro dalla copertina bella e il titolo accattivante: "The Last Lecture" (L'Ultima Lezione). Molti professori, si diceva nel libro, sono chiamati a tenere una lezione chiamata, per l'appunto, "The Last Lecture". Nel prepararla devono rispondere a una domanda: quale insegnamento dareste al mondo se sapeste che fosse la vostra ultima opportunità? Certamente la provocazione è interessante e capacissima tanto di spingere ogni persona di buon senso in riflessioni profondissime e lunghe o strappargli una frase a bruciapelo. 

Avvenne poco dopo, sempre nell'attesa del benedetto aereo, che ricevetti una mail dal mio amico e cugino l'avv. Vincenzo Amato: "Perchè non apri un dibattito, una specie di forum, sul tuo blog sulle prossime elezioni amministrative, raccogliere dai cittadini suggerimenti e proposte sulle cose che si dovrebbero fare per migliorare il paese...Chiaramente non un luogo per raccogliere lamentele o denunce fine a se stesse, ma proposte che possano diventare un programma amministrativo." 

Ebbene, dopo vari pensamenti, la mia proposta è questa: invito me stesso e i miei compaesani a riflettere su cosa vorremmo cambiare del posto in cui viviamo, sia il paese o le molte contrade che si estendono dalle spiagge agli alti ruderi di Giojosa Guardia, e proporre la nostra "last lecture". Facciamo quindi come se fosse l'opportunità di dire la nostra il giorno prima di cambiare il mondo, senza lagne, senza voler risolvere la fame nel mondo, dimenticando il sorriso cinico e beffardo di quanti, in verità, hanno solo paura di rimetterci la faccia nel proporre cose nuove tergiversando (ma ci starebbe benissimo "'nnariannu") in sentieri battuti ed aridi. Progetti concreti per il nostro paese (uno...mezzo, due, tre)..., dettati dall'esperienza, dall'esigenze del vivere quotidiano, dalle proprie competenze. Dai propri sogni.

Mi piacerebbe ricevere risposte da chiunque in quel paese ci abbia lasciato il cuore, perché ci è nato, perché ci è vissuto, da chi ci va per il mare d'Estate, da chi è sorpreso dai temporali d'Autunno mentre raccoglie le olive, da chi aspetta la neve in quei due o tre giorni che nevica a Marzo, da chi ha nel Carnevale la festa più sacra dell'anno e da chi si gode la primavera profumata. Ma soprattutto, da chi rompe i co***** a lagnarsi tutto il tempo.

E così ti chiedo: "Tu che faresti?"