domenica 19 giugno 2011

Lancio di vipere previsto a fine Giugno.

Come molti ben sanno, soprattutto per sentito dire, ogni anno, volenterosi della forestale, WWF ad altri pazzoidi ambientalisti provveddono scrupolosamente a ripopolare la fauna locale lanciando dagli elicotteri vipere, serpenti vari e, ultimamente, anche rettili esotici. Gli elicotteri sorvolano specialmente le contrade alte di Gioisa e Patti con particolare attenzione a Gioiosa Guardia dove le pietraie roventi offrono un perfetto rifugio a pericolosi rettili di ogni tipo. Indiscrezioni suggeriscono che quest'anno il lancio avverrà a fine Giugno, probabilmente il 26 o il 27. A questo punto è legittimo chiedersi come si possa credere a queste minchiate...

Basta contemplare brevemente il passato dell'umanità per vedere quanto l'uomo sia incline a creare mostri e paure. I mostri servono. Lo sanno bene i politici, i padroni delle televisioni e dei mass media (spesso coincidenti coi già citati politici), ma lo sanno anche i genitori e i pastori, e.g. il cane da pastore è un mostro per il gregge. Il pastore sfrutta la paura che le pecore hanno del cane per pilotarle senza sforzo. Ma queste sono paure "progettate", paure "strumento". Poi ci sono quelle che germinano come un bisogno della natura umana. Queste non sono suggerite da nessuno. Forse, dall'ignoranza soltanto, o dal bisogno di identificare un responsabile che nessuno può acciuffare. Ed ecco la giustificazione per lagnarsi restando con le mani in tasca. Così nascono mostri, eventi in/verosimili e rigorosamente mai osservati di persona, si definiscono zone off-limit attorno alle quale aleggiano fantasmi misteriosi. E le dicerie, le voci, sono sempre attive a supportare il fatto che in breve diventa cosa nota e innegabile dai ragionevoli e, cosa più interessante quanto grave, dagli onesti. Il lancio di vipere è uno di questi fatti. 

La storia del lancio di vipere costituisce un altro glorioso capitolo dello stupidario popolare. Pensate, esiste una versione dove ad essere lanciati sono i lupi! Ad ogni modo questa sembra essere una leggenda metropolitana, direi rurale, nata in Francia intorno agli anni settanta. Esiste persino una pagina di wikipedia dedicata alla storia: Lancio di Vipere da Elicotteri e un libro intitolato: la famosa invasione delle vipere volanti ed altre leggende dell'Italia di oggi, di Paolo Toselli.

A dispetto delle ben radicate voci che vogliono Gioiosa Guardia infestata dalle vipere, posso dire di non averne mai avvistata nessuna nelle mie numerose visite al sito nel periodo estivo. Anzi, non ho mai visto neppure nessun altro "serpente" in quella zona. Ovvio che un comportamento cauto è d'obbligo in una pietraia come Gioiosa Guardia.

Vorrei sottolineare, infine, che la vipera sembra essere una specie molto elusiva, abbastanza difficile da osservare in natura e non comune nella Sicilia orientale. Concludo con l'invito a visionare la chiarissima pagina proposta da Natura Mediterraneo relativamente al primo soccorso in caso di morso da vipera, ancora una volta ben diverso da quanto suggerito dalle voci: primo soccorso.

Immagine: dalla pagina http://www.piazzaiblon.it/index.php?topic=3438.0
Approfondimenti e Fonti: 
Natura Mediterraneo
Natura Mediterraneo - Primo Soccorso
Wikipedia - Lancio di Vipere da Elicotteri
Leggende Metropolitane

mercoledì 15 giugno 2011

15 Giugno, eclissi totale

Che fai tu Luna in cielo, dimmi, che fai silenziosa Luna?
...oggi mi eclisso...


15 Giugno. E' una data da ricordare. Questa sera avrà luogo un'eclisse totale di Luna dalle caratteristiche speciali. Mi assumo la presunzione di garantire che non sarà segno della fine del mondo, né di epoche speciali ("berlusconismo", forse?), né sarà causa di mal di testa, insonnie o malanni. Correlazioni tra eventi lunari e disturbi fisici non sono mai state provate.

 Torniamo al fenomeno e lasciamo perdere le baggianate: bisognerà attendere fino al 2018 affinchè si verifichino nuovamente condizioni simili alle attuali. A rendere speciale questa eclissi saranno durata e "intensità". La Luna passerà nel centro del cono d'ombra terrestre, quindi la regione buia da attraversare sarà più ampia del solito, per questo impiegherà parecchio tempo (quasi sette ore se teniamo conto della fase di penombra, circa quattro considerando solo la fase d'ombra); attraversando il centro del cono d'ombra la Luna risulterà particolarmente "oscurata". Dico "oscurata" tra virgolette perché difatti sarà colorata con tonalità variabili dal marrone al blu, viola, verde fino al rosso mattone. I colori dipendono in larga parte dall'interazione della luce solare con l'atmosfera terrestre, risultando, pertanto, legati alla posizione della luna nel cono d'ombra terrestre e alla presenza di nubi e polveri sospese nell'atmosfera, a loro volta correlate a fenomeni metereologici, attività vulcaniche e inquinamento. Dettagliate spiegazioni del fenomeno e informazioni sui tempi sono reperibili al sito dell'Unione Astrofili Italiani oppure si veda ultima colonna della tabella alla pagina astronomia.org.

Il nostro satellite naturale è così brillante da risultare osservabile anche in pieno giorno, per questo si tende a pensare che un'eclissi lunare possa essere osservata, diciamo contemplata, persino dal centro cittadino in tutto il suo splendore. L'evento mantiene sicuramente il suo fascino, riversandolo, a sua volta, sugli scorci cittadini, tuttavia è mia personalissima opinione che l'eclissi, come tutti i fenomeni astronomici, si riveli in tutta la sua magnificenza lontano da luci artificiali. Tralasciando l'aspetto puramente bucolico del fenomeno, esiste almeno un'ottima ragione per allontanarsi dal paese, o dalla città: una volta "oscurata" la Luna compaiono le miriadi di stelle e stelline precedentemente oscurate dalla luce lunare. Ecco assistere, quindi, ad uno spettacolo insolito: la Luna piena, rossa, o del colore che sarà, e centinaia o migliaia di stelle (altrimenti invisibili con la Luna piena). I possessori di binoscoli e telescopi potranno approfittare della speciale condizione per osservare al contempo la Luna, galassie, nebulose e altri tesori del cielo. Da non dimenticare lo spettacolo offerto da stelline ed eventuali pianeti che per un effetto di prospettiva compaiono e scompaiono tra le valli lunari.

Purtroppo, perché c'è spesso un "purtroppo", i luoghi bui scarseggiano, persino nelle campagne di Gioiosa, dove i lampioni per l'illuminazione  più o meno pubblica proliferano in barba alle crisi energetiche ed economiche.

Per chi può, buona osservazione!

Ulteriori Informazioni: 
Unione Astrofili Italiani
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/lunar.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Lunar_eclipse e referenze.
Immagine: Unione Astrofili Italiani


lunedì 13 giugno 2011

A Rusedda, ovvero il Cistus Salvifolius

fiori e bacche di cistus salvifolius
Il monte Castelluccio, scrigno di miti, leggende e vergogne, offre al viaggiatore, attento o sbadato che sia, uno spettacolo unico nel periodo di fioritura del Cisto Salvifolius o Cisto Femmina, noto dalle nostre parti come rusedda, benché con le rose abbia poco a che fare.

Il cisto è un arbusto tipico della macchia mediterranea. Non a caso e' una pianta eliofila, amante del Sole, quindi particolarmente diffusa alle basse latitudini dove i raggi del Sole sono poco inclinati rispetto alla superficie terrestre garantendo un elevato apporto di energia/luminosità. In altezza, il cespuglio, non supera i 50-60 cm; fiorisce nel periodo Aprile-Maggio. Il colore e le caratteristiche dei fiori cambiano a seconda della varietà (cistus salvifolius, creticus, albidus,...). Il salvifolius, quello presente nella nostra zona, ha i fiori bianchi e gialli al centro, estremamente delicati. Nonostante la fragilità del fiore la pianta si dimostra resistente alla siccità e agli incendi (elementi tipici delle colline e della cultura Siciliana, a noi piace appiccare incendi. Ce lo insegnano fin dall'asilo!). Dopo le avversità della Natura e della Cultura il cisto ritorna alla vita dalla germinazione dei vecchi semi. Difatti, e' facile ottenerne la riproduzione da seme o talea.

Nella nostra zona lo si trova certamente da S.Francesco a Castelluccio, particolarmente diffuso nella zona alta (da Rinedda in poi).

fiori e foglie di cistus salvifolius
Cistus Salvifolius, fiori e foglie.

cistus salvifolius nella roccia

Foto: Davide, Tindaro Buzzanca
Ulteriori Informazioni: Wikypedia

mercoledì 8 giugno 2011

A ciurana, ovvero la raganella

Le troviamo ad allietare, col loro gracidio, le nostre serate dalla Primavera alla tarda Estate. Sono "i ciurani", ovvero le raganelle, smeraldini anfibi arboricoli che, nelle belle sere d'Estate, cantano alle stelle del cielo di quand'erano principi o forse sovrani. 

hyla arborea
Hyla arborea o raganella: un anfibio arboricolo.
Difatti, in questa foto, non è ritratta  in un "atteggiamento tipico".
Le raganelle sono diffuse in Africa, Europa, Asia e nelle campagna attorno a Gioiosa, specialmente zona "du ciummu". In Europa, in particolare, ne esistono due specie: la Hyla arborea, o semplicemente raganella, e la Hyla meridionalis, o raganella mediterranea che in Italia sembra essere presente solo in Liguria. Si riproducono da Aprile a Maggio, quando le femmine depongono fino a mille uova! Difatti, molti dei girini nelle nostre "gibbie" (le vasche usate per raccogliere l'acqua per irrigare i campi) altro non sono che piccoli di raganella.

Come spesso accade dalle nostre parti, le male-lingue cuciono addosso vesti bizzarre persino all'ignara e noncurante "ciurana": dicerie vogliono che la raganella sia velenosa risultando pericolosa al solo contatto con la pelle...non è vero. Di "magico", le raganelle, hanno la capacità di cambiare colore in funzione delle variazioni climatiche e del proprio stato di eccitazione passando dal verde, al grigio, al bruno o ad una colorazione chiazzata.

Lasciamole ai loro canti, assieme coi grilli e le lontane stelle.  

Fonti ed ulteriori informazioni: 
Natura Mediterraneo
Wikypedia
Natura Mediterraneo_Forum
Foto: Elisa