lunedì 18 novembre 2013

Il Mammut della Steppa Gioiosana

Cinquemila anni fa la pelosa figura del mammut dominava la steppa gioiosana. Per motivi non ancora chiari questo mastodontico animale subì delle trasformazioni evolutive sostanziali che lo portarono a perdere i peli, acquisire una colorazione nera a macchie gialle, sviluppare delle ali membranose e rimpicciolirsi fino alle modeste dimensioni di circa 5 cm per diventare quella che oggi è nota come vespa mammut o megascolia maculata flavifrons *.

Evoluzione del mammut (immagini non in scala).

megascolia maculata flavifrons
Megascolia maculata flavifrons. 
La megascolia (qui solennemente ribattezzata "vespa di Batman" per il chiaro marchio riportato in fronte) è una delle più temute fiere del territorio gioiosano (e questo è assolutamente vero). Coi suoi 5 +\- 1 cm di lunghezza è forse il più grande imenottero della zona (lo si annovera tra i più grandi d'Europa). Nonostante la stazza, e le convinzioni popolari, è innocua per l'uomo (e sottolineo, per l'uomo - il perché sarà presto detto).

Sebbene a Gioiosa la si indichi col generico appellativo di "tabbanu" (termine usato per identificare pure xilocope [tabbanu niuro] e vespe crabro [tabbanu russu]) risulta essere una vespa. Come suggerito dalla foto, si nutre di nettare, ma, per deludere ogni aspettativa buonista e rispondere alle allusioni precedenti, è un parassita: depone le uova nel corpo delle larve dello scarabeo rinoceronte (per intenderci quei grossi vermoni bianchi con quattro zampette che si trovano sotto terra, talvolta nei vasi di un geranio che misteriosamente sta marcendo).

L'esemplare della foto è una femmina, distinguibile dal maschio per le dimensioni (maggiori nella femmina che raggiunge i 6 cm) e per il colore della testa (gialla nella femmina, nera nel maschio).


Note:
* Per il lettore meno attento: l'introduzione è uno "scenario d'intrattenimento". In altre parole: ovviamente il mammut non si è evoluto nella megascolia.

Credits: 
  1. Identificazione belva resa possibile da Natura Mediterraneo.
  2. foto del mammut rubata da http://true-wildlife.blogspot.com/2011/04/woolly-mammoth.html.



domenica 20 ottobre 2013

Torta nocciole e zucchine

Abbiamo già detto in un post precedente del proliferare, nella civiltà gioiosana, della zucchina (a cucuzza) e dei suoi mille usi in cucina. Ecco un esempio (non tradizionale in verità), la torta di nocciole e zucchine:

Ingredienti:
200 gr di farina 00
100 gr di buccia di zucchina grattugiata
100 gr di nocciole tostate e tritate
200 gr di zucchero
150 ml di olio d'oliva
6 uova
1 pizzico di cannella
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
zucchero a velo q.b.

Procedimento:
In una terrina montare uova e zucchero con un pizzico di sale. Aggiungere l'olio, la cannella, la buccia della zucchina grattugiata, le nocciole, la farina, la vanillina e per ultimo il lievito.
Lavorare l'impasto e amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Infornare a 180° C per 25-30 minuti circa.
Infine, lasciar raffreddare e spolverare con zucchero a velo.

domenica 29 settembre 2013

Aperto il bando per i cantieri di servizi 2013 presso il Comune di Gioiosa Marea


Bando per la selezione dei soggetti da utilizzare nei Cantieri di servizi da istituire presso questo Comune, finalizzati ad integrare o ampliare i servizi comunali, allo scopo di mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali, giuste Delibere di Giunta regionale n. 202 del 6 giugno 2013, n. 241 del 3 luglio 2013 e della Direttiva assessoriale del 26 luglio 2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia, n. 39 del 23 Agosto 2013.

 PREMESSA

Questo Comune indice una selezione pubblica per la formulazione di una graduatoria per l’ammissione nei Cantieri di Servizi di prossima istituzione, finanziati dall’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro ed aventi ad oggetto programmi di lavoro della durata di mesi 3, per l’integrazione o l’ampliamento dei servizi comunali, sia con riferimento agli ordinari compiti di istituto che per far fronte a situazioni straordinarie.
L’ammissione ai Cantieri di servizi non determina l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro con il Comune e l’integrazione al reddito, erogata per 3 mesi, non può essere rinnovata.
Il programma di lavoro prevede un impegno orario pro-capite di 80 ore mensili.
Il trasferimento monetario è assegnato per le ore di effettiva presenza.
Gli interessati di età compresa tra i 18 e i 65 anni non compiuti, disoccupati o inoccupati che hanno presentato la dichiarazione di disponibilità presso il Centro per l’Impiego competente per territorio, ai sensi del D.Lgs 181/2000, ed in possesso dei restanti requisiti di ammissibilità, devono presentare, entro gg. 30 dalla pubblicazione del presente bando, istanza sul modello di domanda reperibile presso il Comune di Gioiosa Marea sito in via G.N. Gatto n° 115 o scaricabile, in formato Word, dal sito del Comune :www.netgov.it/gioiosamarea/home.do

 REQUISITI

Possono essere ammessi a partecipare ai Cantieri di Servizi i soggetti in possesso dei seguenti requisiti:
- Residenza nel territorio del Comune da almeno 6 mesi alla data di pubblicazione dell’avviso di selezione;
- Essere in possesso di redditi comunque percepiti e da chiunque erogati non superiore ad € 442,30 mensili, corrispondente all’assegno sociale anno 2013 per un soggetto che vive da solo. Per i nuclei familiari composti da due o più persone, tale soglia di reddito è determinata sulla base della scala di equivalenza allegata alla direttiva assessoriale del 26/07/2013, pubblicata sulla GURS n. 39 del 23/08/2013;
- Tutti i componenti del nucleo familiare devono essere privi di patrimonio sia mobiliare, sotto forma di titoli di Stato, azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni di investimento e depositi bancari, che immobiliare, fatta eccezione per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, se posseduta a titolo di proprietà, il cui valore non può eccedere la soglia quantificata in € 100.000,00 ;
Non devono essere quantificati, in quanto non vengono considerati reddito:
gli assegni per il nucleo familiare ed assegni di maternità;
l’indennità di accompagnamento ai sensi della L. n. 18 del 11/02/1980;
l’indennità di frequenza concessa ai minori mutilati ed invalidi civili ai sensi della L. n. 289/90;
i contributi integrativi al pagamento dei canoni di locazione;
i contributi per i libri di testo e le borse di studio;
Il reddito da lavoro al netto da ogni ritenuta è considerato al 75% .
Tutti gli altri redditi percepiti devono essere dichiarati.
Per l’attività prestata sarà erogata una indennità corrispondente alla soglia di povertà del nucleo familiare del beneficiario. Tale soglia è calcolata secondo la scala di equivalenza sopra citata, detratti gli eventuali redditi posseduti, calcolati in dodicesimi di anno.

 ASSEGNAZIONE DEI POSTI DISPONIBILI

I posti disponibili saranno così assegnati:
giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni, nella misura del 50% ;
soggetti di età compresa tra i 37 e i 50 anni, nella misura del 20% ;
soggetti ultracinquantenni, nella misura del 20% ;
soggetti immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per ricongiunzione familiare, nella misura del 5% ;
soggetti portatori di handicap, riconosciuti dalla competente commissione sanitaria, nella misura del 5%.
 Nel caso in cui non fosse possibile, per carenza di istanze, rispettare le percentuali di riserva a favore dei soggetti portatori di handicap e quella a favore degli immigrati, i posti disponibili verranno assegnati alla fascia di età con il maggiore numero di istanze di partecipazione presentate.
Ove, per contro, non fosse possibile garantire ad entrambe le suddette categorie la percentuale di riserva, avrà la precedenza il nucleo familiare con minore reddito e maggior numero di componenti.
L’istanza può essere presentata da uno o più componenti dello stesso nucleo familiare, in possesso dei prescritti requisiti, fermo restando che potrà essere inserito nei programmi di lavoro un solo componente per nucleo familiare. I soggetti in possesso dei requisiti per essere ammessi in più di una fascia di riserva ( età, immigrato, portatore di handicap) devono indicare la fascia nella quale chiedono di essere inseriti.

 DOCUMENTI DA ALLEGARE

Alla domanda di partecipazione non deve essere allegata alcuna certificazione eccezione fatta per la fotocopia del documento di riconoscimento dell’istante, in corso di validità.
Le dichiarazioni rese dagli interessati ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445saranno oggetto di verifiche e controlli diretti ad accertare la veridicità delle informazioni fornite.
In caso di dichiarazioni mendaci i beneficiari, oltre ad incorrere nelle sanzioni penali previste dalle leggi vigenti, sono tenuti alla restituzione delle somme indebitamente percepite che il Comune riutilizza per gli stessi fini.
I dati saranno detenuti e trattati ai sensi delle vigenti norme sulla privacy.
Il Comune verificate le domande di partecipazione regolarmente pervenute ed accertato il possesso dei requisiti da parte dei richiedenti, redigerà le graduatorie dei soggetti da ammettere nei programmi di lavoro ( una per ogni categoria prevista) da pubblicare all’Albo pretorio del Comune e nel sito istituzionale, entro 30 giorni dal termine ultimo di presentazione
Nei successivi gg. 10 dalla pubblicazione della graduatoria potranno essere presentate dagli interessati osservazioni o richieste di rettifica, per eventuali errori materiali.
Decorso tale termine ed effettuate nei successivi 10 gg. le rettifiche in accoglimento delle osservazioni o richieste di correzione pervenute, le graduatorie diventano definitive.

 TERMINE DI SCADENZA

Le istanze di partecipazione alla selezione pubblica dovranno essere consegnate o dovranno pervenire a mezzo servizio postale entro il 30° giorno dalla data della pubblicazione del presente bando. Il Comune non risponde per eventuali ritardi nella consegna dell’istanza da parte dei Servizi di recapito all’uopo incaricati.
Non saranno ammesse le domande pervenute oltre il termine fissato.
La copia della Direttiva assessoriale del 23 agosto è pubblicata sul sito dell’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro: www.regione.sicilia.it/lavoro/.
 Gioiosa Marea , lì 26/09/2013

 Il Sindaco   F.to (Dott. Eduardo SPINELLA)
Clicca qui per scaricare il modulo.

sabato 28 settembre 2013

Lo strano caso di quei due murati vivi a Giojosa Vecchia

E' il tardo Giugno 2013, un viaggiatore curioso si mescola coi cardi, le mosche, i calabroni, i grilli e le capre dell'erte della Guardia. S'imbatte in due teste che fuoriescono dalla terra cotta dal sole. Una ha gli occhi sbarrati, bianchi. L'altra è coperta da un velo di gialla e secca rena. Dapprima non dice niente, perché in Sicilia funziona così: dei fatti criminosi, specialmente se hanno fetore di mafia, se ne parla solo in confessione, con richiesta finta, ma formalissima, che non lo si ripeta. Per lo meno, non a più d'una persona per volta.
Sarà stato un incidente, una distrazione, o una scelta ponderata?, a causare quei due morti sperduti tra il verde e l'azzurro: le muratrici quei loro lavori sui costoni di roccia li hanno sempre fatti bene. Mai nessuno che ne abbia detto male. Nei mesi d'Aprile, di Maggio, le femmine cercano terriccio secco. Lo lavorano con le mandibole. Imbevuto di quella saliva idrocarburata, il terriccio diventa un materiale impermeabile, capace di resistere, alle intemperie, per anni. Costruiscono dapprima le celle. Ognuna conterrà del miele e una larva. Poi rivestono l'esterno con materiale grezzo isolante.
Quella volta le muratrici dovettero distrarsi, oppure pentirsi di dare quei loro figli in pasto a un mondo di scriteriati. Ma era troppo tardi e di culla fecero tomba. Presero a murarvi sassolini troppo grossi per essere rimossi. I nascituri vennero al mondo e la vita, seppur spietata e grama, irresistibile li chiamò verso l'azzurro. Scavarono instancabili fino a vedere il sole e il mare. Ma liberatesi le teste, gli restarno intrappolati i corpi. Nella canicola, creparono.

La Natura, l'Universo, ha voluto dirci qualcosa? Riflettendoci senza concludere, mi ricordo d'un altro più famoso diario: "non c'è nulla da dirne. Ecco quel che si deve evitare, non bisogna mettere dello strano dove non c'è nulla. Credo sia questo il pericolo quando si tiene un diario: si esagera tutto, si  sta in agguato, si esagera sempre la verità".

Attenzione immagini non adatte ad un pubblico sensibile: le teste da lontano & le teste da vicino.

lunedì 19 agosto 2013

A cucuzza (la zucchina)

La campagna gioiosana prolifera, nel periodo estivo, di zucchine - specialmente le famigerate "di quaranta giorni" - servite in tavola, fino all'Inverno, nei modi più disparati: alla griglia, fritte (con uova o senza), in pan di spagna con nocciole, bollite con la pasta, "a bugghiuneddu" con patate e pomodoro, candite, nel risotto coi gamberetti, nella pasta con spek e ricotta al forno e in cento altri modi escogitati dal genio pratico, stregonesco e luciferino, delle donne di casa di questo e di quell'altro tempo. Così, l'amore del gioiosano verso tale ortaggio ha sviluppato radici talmente profonde e aggrovigliate col quotidiano da essersi meritato una filastrocca pescata a pelo dalla superficie del vasto mare del dimenticato. Così dice:

L'urtulanu chi chianta cucuzzi
avissi a iri maschiratu in chiazza.
La manu chi la chianta fora muzza
e l'autra mazziata cu na mazza.

Odverus*:

Il contadino che coltiva zucchine
dovrebbe nascondersi la faccia.
La mano che la pianta dovrebbe essere amputata
e l'altra percossa con una mazza.

A Gioiosa il termine "cucuzza" indica non solo zucchine, ma pure zucche, ed è usato in maniera spregiativa per indicare meloni e angurie di poco sapore (si dice, per esempio, "stu muluni è cucuzza", "questo melone è zucchina").

Fonti: esperienza diretta & discussioni cu 'zu Peppi.
Note: * questa parola dal sapore latino non esiste ma ci stava bene.

domenica 28 luglio 2013

Neri

Cara Campagna, 
ti scrivo ancora, dopo tanto tempo, perché, avrai sentito, si paventa all'orizzonte un fatto nefasto - no, non tanto per te, ché non importa a nessuno di cosa t'accada e pari essere lì per soddisfare i nostri bisogni - ma s'è sparsa la voce, a balzo di cervo, che il sindaco voglia portare dei neri nelle scuole di San Francesco! Sì, sì, tra le tue colline! Ma ti rendi conto? Vuole trasformare le scuole, in disuso dal prossimo Settembre, in centro di accoglienza per gli immigrati.

E' vero, abbiamo riempito i tuoi fianchi di chiesette con Madonne e bambin Gesù neri, ai quali baciamo piedi e mani, specialmente lì, vicino alle famigerate scuole, dove ogni Domenica portiamo fiori e preghiere a queste due figure che, a suo tempo, ci dicono, eran poveri fuggiaschi senza tetto, ma ora, nelle nicchie delle chiese, che sanno di muffa e di fiori marci, sono ben vestiti e d'oro incoronati; e facciamo tanto di pellegrinaggio per questa Madonna abbronzata del Tindari, ma per carità: dei neri veri nelle nostre campagne? Poveri, per giunta, senza una casa, in fuga da realtà terribili? Sì, come la Madonna e il bambin Gesù, ma che centra? Quello era duemila anni fa. Ora ci basta cambiargli i fiori il Venerdì. Non li ospitiamo in casa nostra.
E poi, sono brutti, lo cantiamo anche in chiesa, vi avevo pure dedicato una delle mie storielle campagnole (la riscrivo sotto, a fondo pagina).

E pure questo papa, cosa mette in testa alla gente coi suoi viaggi a Lampedusa? Era tanto caruccio e simpaticone finché benediva dalla finestra della basilica di San Pietro. Che questo nostro sindaco abbia sentito le sue parole? ("Viviamo in bolle di sapone, nell'indifferenza e bla bla bla bla ). A Gioiosa viviamo sì in bolle di sapone ma, questa, non buchiamola. 

Preghiamo la nostra Madonna nera che questa cosa non vada in porto.
Ti saluto adorata Campagna.
Dolcissimamente tuo,
Davide 

P.S. Si cara Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, questi morti, sono soltanto vostri.

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Nigra

Lei, da quel “ma”, s'era sempre sentita offesa. Come se l'esser nera precludesse l'esser bella. C'erano racchiuse in quelle due lettere dodici secoli d'insofferenza per l'invasore. Poi s'erano aggiunte ignoranza, egoismo, pregiudizi.
Un tempo erano i Mori, più di recente disperati Africani.

Lei danzava, com'era solita, nella canicola di Luglio. In quel cedro libanese, ormai vecchio di mill'anni, ci avrebbe riposto volentieri dimora, ma era pieno di resine, colle, insetticidi giacché i tarli, ingordi sciacalli, avevano già fatto i loro porci comodi. I colori della statua rilucevano sotto i raggi del Sole mescolandosi a quelli della campagna con sapori di fuoco e terra. Le vesti, sinuose, rosse, si mescolavano, alla vista, cogli incendi che, in lontananza, rodevano, selvaggi e ingordi, la verde pelle delle colline. In quell'infocare d'Estate e dolo danzava pure la Madonna, portata a spalla sopra l'asfalto della contrada. 

La xilocopa, invitata dal gesto amico di madre e figlio, soprappensiero vi s'avvicinò e, dimentica degli astanti, andò per poggiarsi sulle dita del bambin Gesù.

--- Un tabbanu niuru! --- Gridò subito qualcuno che prontamente si sfilò la maglia scacciando la nera creatura immonda. Questa, sopraffatta dalla mossa, fu scaraventata in faccia a un portantino che fece per proteggersi; colpì, a sua volta, la xilocopa, che finì in terra, e andò per schiacciarla ma, nello zelo dello smaciullarla, spostò il suo peso sul brecciolino a bordo strada e scivolò miseramente. Nella confusione generale, la statua perse l'equilibrio e rovinò per il pendio. 

I chierichetti, più avanti, ancora cantavano, a squarciagola, “Sei nera, ma bella!” 

mercoledì 10 luglio 2013

Tra Mare e Cielo - osservazioni astronomiche - epilogo

Distribuzione in età e genere dei partecipanti all'evento
(accenti, un lusso troppo grande per chi usa IDL).
Tra mare e cielo ci siamo incontrati nella notte di Sabato 6 Luglio 2013, ancora una volta, nelle colline gioiosane per osservare il cielo notturno. L'iniziativa ha attratto un pubblico quanto mai vario inclusivo di tutte le fascie d'età. Con grande soddisfazione personale, l'incontro comincia ad attrarre la partecipazione attiva degli astrofili locali e del circondario provinciale, tra cui il giovanissimo D. Fazio che dopo l'incontro del 2012 si è attrezzato di binocolo e telescopio. Un pubblico meno numeroso dello scorso anno ha permesso una dimensione più colloquiale e tempi d'attesa notevolmente ridotti.
Così, discorrendo di miti e scienza, abbiamo osservato alcuni oggetti classici del cielo estivo come l'ammasso globulare M22, la regione di formazione stellare M20, la nebulosa planetaria M57, la stella doppia Albireo, i pianeti Venere e Saturno. Qualcuno, non più bambino, ha visto per la prima volta la Via Lattea. Sintomatico fenomeno.

Nonostante la lontananza dai centri abitati, amaramente abbiamo notato la natura sbiadita del buio: il chiarore di città e paesi circostanti illuminati a giorno e in maniera poco oculata impone una continua quete cavalleresca alla ricerca di siti bui, sempre più isolati e fuori mano rendendo impossibile il godimento di un patrimonio dell'umanità: il cielo stellato, millenario compagno dell'uomo.  
Ci auguriamo che la corrente amministrazione gioiosana compia degli atti concreti nella lotta all'inquinamento luminoso provvedendo, come dovrebbe, alla salvaguardia di questo patrimonio naturalistico.

Ringrazio per la preziosa collaborazione: Giusy Pizzo, Paolo Scibilia, Santi Ricciardi (gruppo astrofili Giulio Verne [Messina]), Elisa Lena, Salvatore Pizzo e Simone Manfrè.
Per il supporto fornito: l'Unione Astrofili Italiani, i siti web locali, onda TV, il comune di Gioiosa Marea e le strutture alberghiere Cinque di Spade, Borgo San Francesco e Hotel Capo Skino.

giovedì 20 giugno 2013

Il cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus)

Il 2013 segna il boom della mosca cinese a Gioiosa Marea.
La mosca cinese (Dryocosmus kuriphilus), anche nota come vespa giapponese, o cinipide del castagno, è un imenottero parassita - indovinate di cosa? - del castagno. E' originario della Cina, ma pare sia giunto dal Giappone una decina di anni or sono espandendosi rapidamente nella penisola.
Causa una riduzione della fruttificazione fino al 50-70%,  riduzione dell'accrescimento legnoso, deperimento e morte della pianta.

Identificare una pianta colpita dal cinipide è semplice: l'imenottero provoca la comparsa di rigonfiamenti ("galle", foto sotto) in corrispondenza di germogli, infiorescenze e nervature delle foglie. Come nei migliori film di fantascienza, all'interno della galla si sviluppano le larve, tutte femmine, che, sfarfallate, sono già pronte a deporre fino a 150 uova. 
Per contrastarne l'espansione si bruciano i rami colpiti (per distruggerne le larve) e si libera neile zone d'avvistamento il loro parassita naturale: il torymus sinensis. In Giappone, il torymus ha abbattuto significativamente la popolazione del cinipide nel corso di un decennio.

Attenzione: la presenza della larva diventa evidente solo a Primavera con la formazione delle galle. E' quindi importante non introdurre, nel periodo invernale, piante che provengano da regioni infestate.

Gli avvistamenti dell'animale vanno segnalati al servizio fitosanitario localePer la provincia di Messina rivolgersi a:
Unità Operativa 118 Interventi per il controllo fitosanitario e del settore vivaistico (c/o Condotta
Agraria di Milazzo).
Responsabile Corno Graziano tel. 090 9281309 – 3666200205 Fax 090 9241686 Indirizzo Via dei
Mille, 54 98057 Milazzo (Me)
Mail: ipame.controlli@regione.sicilia.it

Galle di cinipide.
Sezione di galla con larve di cinipide.
La presenza di galle vecchie suggerisce che il cinipide
sia insediato a Gioiosa almeno dal 2012.


Foto: Tindaro Buzzanca
Fonti & Approfondimenti : 
3. Wikipedia (cinipide del castagno)
4. Natura Mediterraneo

venerdì 7 giugno 2013

Festa in onore di S. Francesco da Paola

Quest'anno i festeggiamenti in onore di S. Francesco da Paola si terranno l'8 e il 9 Giugno 2013, nella Frazione di S. Francesco di Gioiosa Marea.

Il programma, dunque, sarà articolato in due giornate: nella prima potrete partecipare alla processione che si muoverà per tutta la contrada e finirà con la Santa Messa, la degustazione "du pani cunzatu" e l'intrattenimento con Frà Felice; la seconda prevede al mattino la Santa Messa e la festa dei bambini, e nel pomeriggio la Santa Messa, la degustazione di pennette alla norma, la gara delle torte, lo spettacolo musicale con i "De Colores band" e per finire il sorteggio.
Per la gara delle torte saranno premiati a fine serata i primi tre finalisti. Le iscrizioni dei partecipanti si accetteranno fino alle  ore 19.00.

In entrambe le serate potrete divertirvi con i vari giochi organizzati dai promotori dell'evento tra cui il tradizionalissimo e famoso "giocu di pignati" o "pentolacce".
Durante la festa, inoltre, sarà possibile visitare il museo di "ciò che fu" adiacente alla chiesa.
Vi aspettiamo numerosi!

L'evento è stato patrocinato dall'Amministrazione Comunale di Gioiosa Marea e dalla provincia di Messina, in collaborazione con molte attività commerciali gioiosane tra cui:


  • Accordino Fiori
  • Agricenter 
  • Amico Giò Laurà
  • Ard Discout
  • Bar Buzzanca
  • Bar Capriccio
  • Bar Centrale
  • Bar del Mare
  • Bar Il Muretto
  • Bar Marino
  • Bar Ritrovo Roma 
  • Barbiere Ignazzitto
  • Bollicine
  • Bottega dei fiori
  • Buttò Calzature Donna
  • Buttò Calzature Uomo 
  • Cartoleria La Coccinella
  • Cartoleria Senso Unico
  • Ceramiche Calderone
  • Conad
  • Corte degli Aranci
  • Elio's Pizza
  • Emporio Valeria
  • Farmacia Pagano
  • Farmacia Saggio
  • Fratelli Mollica
  • Gioielleria Argentina
  • Gioielleria Regal Style 
  • Goloso di Salute
  • Gioielleria La Gioilleria
  • Gioielleria Lady Mery 
  • Hobby Zoo 
  • Har Moda
  • K Sercice Cappadona
  • La Galia mobili ed elettrodomestici
  • La Scarpa Calzature 
  • Lido Zanza Beach
  • Macelleria Giardina
  • Macelleria Calabrese
  • Macelleria Natoli
  • Merceria Scirocco
  • Nuovo Stile Donna
  • OK Sigma
  • Ottica Gismondo
  • Panificio Gioiosa
  • Panificio Euro 2000
  • Panificio Cusmà Salvatore
  • Para farmacia Dott.ssa Rita
  • Pasta Fresca da Monica 
  • Pasticceria Capizzi
  • Pasticceria Casa del Dolce
  • Pescheria da Matteo 
  • Pizzeria La Lampara 
  • Peppe Style
  • Pescheria Borà
  • Pescheria da Angelo
  • Punto Intimo
  • Parrucchieria da Silvana
  • Profumeria Karola
  • Ricevitoria Villanti
  • Rifornimento Calavà
  • Rifornimento Puglia
  • Rifornimento Zappardino
  • Ristorante-Pizzeria Antico Borgo
  • Risorante-Pizzeria la Piazzetta
  • Ristorante-Pizzeria Rendez-vous
  • Rosticceria 3 stelle
  • Sala giochi Star Game
  • Slot Cafè
  • Stile Libero
  • Supermercato Calabrese
  • Supermercato Alis 
  • Tabacchino Giarritta 
  • Tabacchino Passalacqua
  • Torrefazione Caffè
  • Tower Store di Torre

Jordanita sp.

Jordanita sp. (per lo meno quella in basso).
Tra le bestie Gioiosane vantiamo la Jordanita sp., falena appartenente alla famiglia Zygaenidae, sottofamiglia Procridinae. L'esemplare in basso è un maschio, identificabile dalle antenne a pettine. 
I particolari delle antenne permettono di distinguerlo dalla simile Adscita sp. 

Fonti & approfondimenti:
  1. Natura Mediterraneo (differenza Jordanita sp - Adscita sp)
Foto:
Tindaro Buzzanca

mercoledì 29 maggio 2013

Eresus Kollari

Maschio di eresus kollari.
Tra le bestie temibili dell'outback gioiosano s'annovera l'eresus kollari: un ragno dalle dimensioni di un gatto in sovrappeso e dal morso letale. Difatti, in media, dieci gioiosani all'anno passano a miglior vita per il suo morso.

Ovviamente è tutto falso (tranne la presenza del ragnetto attraente nella campagna di Gioiosa). Prende il nome dalla città greca Ereso, nell'isola di Lesbo. E' anche noto come ragno coccinella - per ovvie ragioni. A volte vive in colonie abitando gallerie terricole profonde fino a 10 cm. Predilige terreni sabbiosi, caldi e secchi. Solo il maschio è in technicolor e ha dimensioni variabili tra gli 8 e gli 11 mm. La femmina, circa due volte più grande, è di colore nero con striature grigie. Ci si imbatte in questi ragni nel periodo riproduttivo (da Primavera ad Autunno, a seconda delle specie) quando i maschi se ne vanno a spasso in cerca delle femmine che, pigre, li aspettano a casa.

Dicono sia sensibile all'inquinamento. In Inghilterra e Germania è considerato a rischio di estinzione.

Fonti & Approfondimenti:

Foto: Tindaro Buzzanca.

domenica 28 aprile 2013

Tra Mare e Cielo - osservazione astronomica (5° edizione)

L'evento, a carattere divulgativo, ha il duplice scopo di avvicinare il grande pubblico all'astronomia e di fungere come occasione di incontro per astrofili ed astronomi, locali e non. 

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. E' gradita la registrazione via e-mail da inviare a le.davide chiocciola tiscali.it dove si abbia cura di indicare il numero di partecipanti alle osservazioni e, se applicabile, lo strumento col quale si partecipa all'iniziativa, il gruppo astrofilo e/o istituzione di appartenenza (università, ente di ricerca).

L'evento avrà inizio Venerdì 5 Luglio 2013, presso il cineteatro comunale, con una lezione introduttiva a carattere divulgativo. Le osservazioni avranno luogo Sabato 6 Luglio in località Codda nel comune di Gioiosa Marea (coordinate: 38.127417, 14.916033, mappa a fondo pagina). Da confermare in base alle condizioni meteorologiche. Il sito si eleva 740 m s.l.m., agevolmente raggiungibile da Gioiosa Marea in circa 20 minuti in macchina. E' disponibile un ampio piazzale in terra battuta con visibilità a 360°. Particolarmente buia è la regione di cielo proiettata a Sud. Elettricità non disponibile. Parcheggio a bordo strada. Si raccomanda un abbigliamento "comodo" e adeguato alla moderata altitudine (manica lunga).

E' possibile raggiungere il sito osservativo con il servizio navetta messo a disposizione dal comune. E' necessario prenotare presso l'ufficio turistico di Gioiosa Marea (0941 36 33 23). Partenza ore 20.30 da Piazza Cavour.

Ulteriori aggiornamenti saranno inseriti come commento a fondo pagina.

 ================= PROGRAMMA =================
Venerdì 5 Luglio:
  • 21:00 - 22:00 -- Gli oggetti celesti del cielo estivo, excursus sulla natura degli oggetti astronomici da osservare Sabato 6 Luglio. A cura di Davide Lena (studente di dottorato in astrofisica presso il Rochester Institute of Technology [NY, USA]). Dove: cineteatro comunale di Gioiosa Marea. Ingresso libero.
Sabato 6 Luglio (da confermare in base alle condizioni meteo): 
  • 18:30 -- Ritrovo presso Piazza Cavour (Gioiosa Marea). Suggerito ai partecipanti con strumento.
  • 19:00 -- Partenza per il sito osservativo.
  • 19:30 - 21:30 -- Sistemazione strumenti e cena a sacco.
  • 21:30 -- Introduzione ed inizio osservazioni.
  • 01:00 -- Chiusura e disallestimento campo.
Strumenti disponibili:
Confermati:
  • Telescopio Celestron Newtoniano 114/910f 
In attesa di conferma (messi a disposizione e gestiti dal Gruppo Astrofili Giulio Verne [Messina]):
  • Riflettore newtoniano 114/900
  • Riflettore SkyWatcher 130/900 EQ2
  • Rifrattore Konusstart 70
  • Binocolo Konus 20 x 80
  • Binocolo Celestron Skymaster 25 x 100 con treppiede autocostruito
  • Dobson 250 mm
Associazioni Partecipanti:
Strutture alberghiere convenzionate:
  • Cinque di Spade (tel: +39 0941 302050)
    • 10% di sconto su almeno due pernottamenti (riservato ai partecipanti senza proprio telescopio). 
    • 15% di sconto per i partecipanti all'evento con proprio telescopio.
  • Borgo San Francesco (tel: +39 0941 38493) & Hotel Capo Skino (tel: +39 0941 301167)
    • 10% di sconto per i partecipanti senza proprio telescopio.
    • 15% di sconto per i partecipanti all'evento con proprio telescopio.

Come raggiungere il sito osservativo da Gioiosa.

Info: le.davide chiocciola tiscali.it
Con il patrocinio di: Comune di Gioiosa Marea & Unione Astrofili Italiani.








venerdì 12 aprile 2013

U spinapulici, ovvero l'asparago selvatico

"I giardini di Marzo si vestono di nuovi colori, e i giovani asparagi regalano nuovi sapori". Lucio Battisti avrebbe voluto cantarla così, ma Mogol disse di no per un'indigestione d'asparagi.

L'asparago selvatico (asparagus acutifolius) è una delle piante selvatiche più popolari del circondario gioiosano. Tanto grande è la devozione verso questa pianta che torme di pellegrini si abbattono, nel mese di Marzo, sulle colline circostanti, per i dirupi, nei valloni, per cercarne i teneri germogli e friggerli con tanto di uova oppure abbrustolirli sulle braci delle conche (insomma, paiono cose d'altri tempi).

La pianta madre è detta - in dialetto - spinapulici (pungi pulci) per via delle foglie piccole, sottili e pungenti. Oggi come un tempo, se ne usano i rami, prima di San Martino, per proteggere la bocca delle botti da topi e zampalei (moscerini). Tuttavia, in questo ruolo, è spesso sostituita dai ricci di castagni.

C'è chi ne ricorda l'uso nei presepi, dov'era usata, a rappresentare gli alberi, con tanto di bacche rosse e dei ciuffetti di cotone a mo' di neve.

Foto: Il Pirata Pervinca.
Fonti: 
1. Esperienza diretta.
2. Cunti di Melina e u 'zu Giuvanni.

lunedì 11 marzo 2013

A filicedda, ovvero la cedracca

Tra le piante che sanno di fiaba, nelle campagne gioiosane, abbiamo la cedracca, anche nota con una pletora d'altri nomi (erba ruggine, asplenio, spacca pietre, ...). Formalmente ceterach officinarum. Localmente "filicedda" (piccola felce). Il nome scientifico deriva dal nome arabo. 

La si trova un po' ovunque nel circondario, insediata negli antichi muretti a secco, tra le mura dei ruderi nascosti tra gli alberi, tra le spaccature delle rocce. Tanto in piena luce, quanto in zone ombrose e umide. Qualcuno la annovera tra le "piante della resurrezione", similmente alle rose di Gerico, per la capacità di sopravvivere ai periodi aridi essiccandosi, chiudendosi a riccio e rallentando le funzioni vitali in attesa di tempi migliori.
Ne è documentato l'uso a scopi officinali fin dall'epoca medievale, ma non mancano riferimenti ad impieghi più fantasiosi: ad esempio, pare esista la credenza che le fronde, raccolte nelle notti senza luna, legate ad una donna, abbiano il potere di renderla sterile (!). 

Al meglio delle mie conoscenze, noi indigeni gioiosani non ne facciamo alcun uso, né erano soliti usarla i nostri immediati antenati.

Fonti e approfondimenti:
- Osservazioni in natura

giovedì 14 febbraio 2013

La Pignolata Siciliana

La pignolata è uno dei dolci tipici della Sicilia Orientale e insieme alle chiacchiere costituiscono i dolci tradizionali del nostro Carnevale. Le origini e le notizie storiche risalgono a tempi molto antichi,  in particolare all’Epoca Cristiana, dove già allora era conosciuta e diffusa. Il suo nome deriva infatti dalla classica forma dei pezzetti di pasta, che a fine preparazione somigliano a delle piccole pigne o palline ricoperte di miele. Questi dolci sono diffusi in tutta italia in diverse versioni. Nella tradizione napoletana, per esempio, vengono chiamati "struffoli".
La versione messinese, invece, sembra sia nata durante la dominazione spagnola quando, su richiesta delle nobili famiglie, i pasticceri messinesi pensarono di rielaborare l’antica ricetta sostituendovi al miele una copertura di glassa al cioccolato. La ricetta, preparata con ingredienti poveri e semplici, e' stata tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri.
Dalla tradizione alla sua versione più raffinata è così che un dolce di palline di pasta prima fritte e poi assemblate in mucchietti ricoperti di miele o glassa al cioccolato diventa una delle migliori ghiottonerie del Carnevale.

__________ Ingredienti __________

600 g di farina 00
4 uova
1 tuorlo
2 cucchiai di zucchero
80 g di burro
1 bicchierino di limoncello o rum
½ scorza di limone grattugiata
1 pizzico di sale

Per la decorazione:
versione 1: 400 g di miele, diavolina e frutta candita a pezzettini (versione tradizionale e anche napoletana)
versione 2:  300 ml di panna da montare e 300 g di cioccolato fondente o bianco (versione messinese)

 __________ Procedimento __________

Disponete la farina a fontana, impastatela con le uova e il tuorlo, il burro, lo zucchero, la scorza grattugiata di ½ limone, il bicchierino di liquore e un pizzico di sale. Ottenuto un amalgama omogeneo ed elastico, formate una palla e fate riposare mezzora in un recipiente coperto da canovaccio.
Poi lavorate ancora energicamente e brevemente la pasta e dividetela con le mani in palline grandi come mele da cui ricavare, rullandole sul piano (all’occorrenza infarinato) tanti bastoncelli spessi un dito; tagliateli a tocchettini e formate delle palline da disporre su un telo infarinato.
Al momento di friggerli, poneteli in un setaccio e scuoteteli in modo da eliminare la farina in eccesso.
Friggetene pochi alla volta in abbondante olio di semi bollente. Prelevateli quando sono gonfi e dorati, sgocciolateli e depositateli ad asciugare su carta assorbente da cucina.

Decorazione 1: Fate liquefare il miele a bagnomaria in un pentola abbastanza capiente, toglietela dal fuoco e unitevi le palline di pasta fritta mescolando delicatamente fino ad ungerle completamente. Ponete il tutto su un piatto di portata e in fine, quando il miele è ancora caldo, cospargete il dolce con la diavolina e i canditi. Fate raffreddare prima di gustare.

Decorazione 2: Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria in un pentolino, toglietelo dal fuoco e aggiungetevi la panna mescolando. Prendete le palline una alla volta, immergetele nella glassa e disponetele su un piatto di portata. Fate raffreddare prima di gustare.
Buon appetito!

domenica 3 febbraio 2013

San Biagio

Il 3 Febbraio la chiesa festeggia la giornata dedicata a S. Biagio, protettore della gola. 
Secondo la leggenda, Biagio, un medico, nominato vescovo dalla sua città, fu imprigionato e condannato dai Romani per la sua fede Cristiana. Durante la prigionia compì diversi miracoli e per punizione fu torturato con pettini di ferro. Si ricorda, in particolare, il miracolo del bambino che, sul punto di soffocare a causa di una lisca di pesce, fu salvato dall’intervento del Santo. E’ da questa parabola che prende spunto la liturgia celebrata il 3 Febbraio dove i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostandovi due candele incrociate.
Nella frazione di Francari di Gioiosa Marea a S. Biagio è dedicata una chiesa dove solitamente si festeggia “a candirola” (nome derivante dalle candele consacrate) celebrando questo rito tradizionale con la benedizione della laringe e la distribuzione del pane benedetto. 

Curiosità: gli anziani del luogo raccontano che, quando arrivano i temporali, bisogna accendere le candele benedette in onore di S. Biagio per far allontanare tuoni e fulmini.

Fonti: anziani del luogo & wikipedia.

lunedì 21 gennaio 2013

A Varbiannata

Pare che l'ultima risalga agli anni '40 (prima che Watson e Crick scoprissero la struttura del DNA [1953]). Ma cos'era la "varbiannata"? Dirò in cosa consisteva, in quale circostanze si realizzava. Ebbene, in occasione della "fuitina" di due innamorati (la fuga d'amore, tanto cara a noi siciliani), a sera, gli abitanti del circondario si dilettavano ad irriderli facendo rumore usando, a modo di grancassa, pentole, lamiere e quant'altro si prestasse allo scopo. Nel frattempo, per il pubblico diletto, qualcuno, a gran voce, canzonava i due facendo riferimento ad un qualche dettaglio, più o meno "onorevole", della loro storia.

L'origine del termine? Al meglio delle mie conoscenze, ignoto. Il termine più vicino ancora oggi in uso nel nostro dialetto sembra essere "banniare", ovvero "chiamare a gran voce".

domenica 6 gennaio 2013

U ciummu, viaggio naturalistico e storico tra le bellezze e le vergogne del torrente Zappardino

Allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica verso l'annoso problema dell'inquinamento del torrente Zappardino, la redazione del Diario di Campagna lancia l'iniziativa "U ciummu, viaggio naturalistico e storico tra le bellezze e le vergogne del torrente Zappardino".


REGOLAMENTO

Art. 1 – PARTECIPANTI - l’iniziativa è aperta a tutti gli abitanti delle terre emerse e sommerse del pianeta Terra.

Art. 2 – ELABORATI - gli elaborati, aventi per tema generale "U Ciummu" (inteso come il torrente Zappardino), possono essere realizzati in forma fotografica o scritta e trasmessi esclusivamente in formato elettronico. Dopo giudizio di coerenza al tema dell’iniziativa, gli elaborati saranno pubblicati sul blog Diario di Campagna (http://gioiosamdiariodicampagna.blogspot.com) sotto l'etichetta "U Ciummu" e, possibilmente, organizzati in una mostra a tema (indicativamente durante la giornata dell'ambiente del Giugno 2014).

Gli scritti: in prosa o in versi, riportino eventi o aneddoti a testimonianza della convivenza tra l'uomo e il torrente Zappardino. La lunghezza dell'elaborato non dovrà superare le quattro pagine formato A4, titolo incluso, con dimensione del carattere pari a 12pt. 
Le foto dovranno essere attinenti ad uno dei temi seguenti:
1. "U ciummu, i ciuri e a munnizza" (Il torrente, i fiori e la spazzatura). Allo scopo di documentare la flora (e i rifiuti) del torrente Zappardino, si collezioneranno foto che ritraggano le piante dell'ambiente torrentizio. Ogni foto dovrà ritrarre composizioni costituite da una pianta (in primo piano, possibilmente in fiore) ed uno dei molti rifiuti circostanti. Le piante saranno identificate dalla redazione e, per ognuna, sarà compilata una scheda con nome scientifico, nome locale ed usi locali (culinari, medicinali, etc). Allo scopo di identificare la pianta sarà necessario inviare una foto che ritragga la pianta nella sua interezza, una che ritragga il fiore, una che ritragga le foglie. Si indichino località e data di acquisizione. Identificate le piante (e i rifiuti circostanti), le foto saranno pubblicate sul blog Diario di Campagna. Per documentare al meglio la flora, le foto saranno raccolte nell'arco di dodici mesi (Gennaio - Dicembre 2013). Per facilitare il processo di identificazione ed organizzazione del lavoro, le foto dovranno essere inviate mensilmente e non in blocco. Per ogni mese sarà selezionata una foto da inserire in un calendario per l'anno 2014. Il calendario sarà pubblicato in formato elettronico.
2. "U ciummu, comm'era, comm'è" (Il torrente, com'era, com'è). Si propone una raccolta di foto che mettano a confronto il torrente nel passato e il torrente odierno. Ad ogni foto d'epoca (non più recente di vent'anni) deve corrispondere una foto attuale (non più vecchia di un anno) che ritragga lo stesso paesaggio, possibilmente ripreso nella medesima stagione della foto d'epoca. Per ogni foto si indichi la zona ritratta e, qualora possibile, autore e circostanze in cui fu scattata.

Art. 3 – MODALITA' DI PARTECIPAZIONE - I partecipanti potranno presentare più elaborati, realizzati singolarmente o in gruppo, usando esclusivamente le tecniche e gli strumenti previsti dal precedente art.2. Gli elaborati dovranno pervenire via e-mail a le.davide chiocciolazza tiscali.it. La raccolta foto cesserà il 15 Dicembre 2013. I testi saranno accettati fino al 30 Marzo 2014.

Art. 4 – DIRITTI D’AUTORE – Gli autori, per il fatto stesso di partecipare all’iniziativa, cedono il diritto di pubblicazione ed esposizione ai promotori della stessa senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore. I diritti e le opere rimangono comunque di proprietà dei singoli autori. 

Art. 5 – ALTRE NORME – La partecipazione all’iniziativa implica l’accettazione integrale del presente regolamento, senza alcuna condizione o riserva.