domenica 28 agosto 2016

Tra Mare e Cielo - epilogo

L’epilogo di questa sesta edizione dell’evento “Tra Mare e Cielo - Osservazioni Astronomiche” è certamente inusuale. Se non altro perché l’evento è stato annullato causa mal tempo. Dunque che c’è da “epilogare”? Ebbene vale la pena stendere due, tre  paragrafi per evidenziare certe circostanze emerse durante i preparativi delle osservazioni. Niente di nuovo, purtroppo, ma non parlarne significa accettarne la normalità.

Come sempre ho trovato i pressi del sito designato per l’osservazione adibiti ad uso discarica abusiva. L’abitudine è tristemente ben radicata presso certi indigeni che, nonostante i servizi messi a disposizione dal comune, si ostinano ad abbandonare lavatrici, cucine, materassi, eternit e ad altro, ovunque ci sia uno spazio facilmente raggiungibile con un mezzo. Anche a bordo strada. Il risultato di questo annoso problema è un torrente costellato di rifiuti, e un’intera campagna inzozzata e inquinata. Pur non avendo interesse a mantenere pulita casa propria, né a rispettare la legge, gli autori di questi gesti dovrebbero essere informati del fatto che ripulire questi loro atti vandalici ha un costo che si riflette sulle loro (e sulle nostre) bollette della spazzatura.
La stragrande maggioranza di questi rifiuti può essere consegnata gratuitamente (e ricevendo in cambio uno sgravio della bolletta della spazzatura) presso il centro LEMAC, in Contrada Calitù, lungo il torrente Zappardino. Sarebbe auspicabile che l’amministrazione e le scuole locali si impegnassero in una duratura campagna di informazione ed educazione allo smaltimento dei rifiuti e al rispetto del territorio.

Colgo inoltre l’occasione per evidenziare lo stato di abbandono delle strade provinciali che accerchiano Gioiosa. Per raggiungere il sito osservativo è necessario percorrere un paio di chilometri di suddetta strada. Come sempre, rovi, finocchi, ginestre crescono rigogliosi ambo i lati, e non si congiungono solo a causa del modesto transito giornaliero che ne limita la crescita. Tale stato di cose non può far altro che rafforzare quel diffuso senso di amarezza, sfiducia, disprezzo nei confronti degli amministratori della cosa pubblica. Pronti a chiedere, lenti o immobili nel fornire servizi.

Concludo ricongiungendomi a cose celesti. Essendo mancata l’osservazione astronomica, nulla ho da dire su nubi di idrogeno e ammassi stellari. Quindi volgo lo sguardo a cose terrene. I miei commenti in merito acquisiscono la natura del tormentone: cresce l’inquinamento luminoso. Un’ingenua “civiltà” raggiunge le campagne e i lampioni fioriscono. In anni recenti l’avvento dei lampioni a led a luce bianca è risultato particolarmente nefasto. In contrada San Francesco sono stati ultimati i lavori di “recupero e sistemazione” del borgo. Lavori che ci hanno regalato un centinaio di brillantissime lampadine (color ambra, magra consolazione), e un sentiero pedonale già invaso dagli arbusti e in stato di abbandono.
Osservare un cielo discretamente stellato è un’impresa sempre più difficoltosa. A passi neanche-tanto-piccoli continuiamo a disconnetterci dalla natura che ci circonda.

giovedì 11 agosto 2016