domenica 16 gennaio 2011

Gita a Castelluccio, tra leggende e vergogne


Il Monte Castelluccio al tramonto.
Pochi sono i chilometri che separano Gioiosa Marea da un luogo denso di leggenda che offre paesaggi di rara bellezza. Questo è il monte Castelluccio. Una leggenda lo identifica quale scrigno del grande tesoro di un antico sovrano venuto dall'Oriente e noto ai siciliani come Re Castelluccio. Noi, una o due volte l'anno, ci andiamo a piedi, in macchina o in bicicletta. I paesaggi sono splendidi: si scorge l'Etna con la sua cima innevata, Capo d'Orlando, le Isole Eolie, il nostro mare solcato da barche e navi che sembrano giocattoli, Gioiosa Guardia si scorge ad Oriente, e così Tindari e capo Milazzo. Il vento nelle orecchie, il tramonto spietato e una volpe furtiva rendono magico un luogo a quattro passi da casa nostra. Eppure, anche li, qualcuno fa il comodo suo:

Una delle molte opere d'arte contemporanea che
 abbeliscono i sentieri verso il monte Castelluccio.
"La natura abbraccia gli scarti edili".
Autore: Anonimo Siciliano.

Promemoria da parte di un gentile viandante:
"Proteggi i bambini: non fare loro respirare il tuo fumo."

Tentativo di lastricamento a mosaico.
Direttore dei lavori: Ing. Vifuttue Mimmucciu.

Dove c'è una curva c'è una discarica.


...belli i fiori!