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lunedì 30 dicembre 2019

Caro Babbo Natale...

... ti scriviamo, ora che il grosso del tuo lavoro è passato. Ricordi? Dieci anni or sono ti raccontammo la storia di un giovine delle nostre timpe. Era allora poco più che un fanciullo, e lo chiamammo Pfrwewrfp, come tanti qui delle nostre terre. Maledetto dagli gnomi, era costretto a disfarsi dell'immondizia che magicamente gli giungeva sotto casa, al limitare del bosco. 

Pfrwewrfp era costretto a disfarsi dell'immondizia.

Fu allora che s'appellò ai luminari per scoprire l'origine di cotanta monnezza, e il responso fu nero pece. A monte, zozzoni locali abbandonavano di continuo spazzatura di ogni sorta che, col tempo, si faceva strada lungo il burrone. 

Fu allora che s'appellò ai luminari.

Su la sua capa gravava, granitico macigno, la grande mano della strafottenza, dell'ignoranza, dell'inefficienza. E stritolava sogni dove pecorelle e caprette belavano allegre in un burrone pulito, in un torrente senza monnezza.

Questa, caro Babbo, ancora non è storia di ieri. Il giovane Pfrwewrfp, non più fanciullo, ma omu di na certa prisenza, trova ancora al limitare del bosco quell'antico frigorifero che un illustre Tal dei Zotici abbandonò a monte. Frane, smottamenti, corsi d'acqua portano ancora spazzature che dicono di illustri tempi che furono.

Pfrwewrfp trova ancora quell'antico frigorifero.


Allora Pfrwewrfp assolda ancora gli amici luminari. Li manda ai quattr'angoli del burrone per studiarne le condizioni. Questi analizzano, osservano, esplorano. Interrogano pure i morti. Le discussioni si fanno spinose.

Questi interrogano pure i morti.

Le discussioni si fanno spinose.
Poi, dal profondo verde del sottobosco, si materializza uno spirito del Burrone: "Le teste sono ancora di legno", dice. "Se avrete occhi per scrutare nelle viscere verdi e fitte del Burrone, vedrete che la malattia, la vostra monnezza, lo ha contaminato nel profondo".
E osservando, lontano, fin dove l'albero e la frasca permettono la vista, si vedono lavatrici ed altri pezzi di mobilio.
"Ma questo", continua lo spirito, "conta poco per noi del Burrone. Al vostro modo di contare il tempo, questa monnezza resterà qui per sempre, facendosi spazio tra le budella vostre e dei vostri figli, per molte generazioni a venire. Secondo il modo che abbiamo noi spiriti di contare quello che voi chiamate tempo, ancora ieri dove abbandonate le lavatrici c'era il mare, e nuovamente il mare coprirà queste montagne domani. Tutto questo, la vostra stirpe inclusa, sparirà domani. La malattia del Burrone è in verità malattia vostra". 

Si materializza uno spirito del Burrone.
Osservando fin dove la frasca permette la vista... 
...si vedono lavatrici ed altri pezzi di mobilio.

Così come s'è mostrato, lo spirito s'è dissolto. In silenzio gli amici tornano dal giovane Pfrwewrfp a riferire quanto visto e quanto udito.
Il giovane Pfrwewrfp congeda gli amici, e mentre nessuno lo sta a guardare e mentre nessuno lo sta a sentire, s’accoccola in disparte, al limitare erboso del vallone inquinato, a riflettere sulle grevi parole dello Spirito del Burrone.

Il giovane Pfrwewrfp riflette sulle parole dello Spirito.


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Con la partecipazione di:

Tindaro Buzzanca ................. Il Giovane Pfrwewrfp
Filippo Capizzi ..................... Luminare 1
Simone Manfrè ................. Luminare 2
Davide Lena .................. Luminare 3

Foto di: Serena Manfrè e Davide Lena.
Testi e montaggio a cura di: Davide Lena.

Note: le parole dello Spirito sono liberamente ispirate dal racconto "I costruttori di ponti", di R. Kipling.

domenica 24 novembre 2019

Vadduni di buffi: il "nuovo centro smaltimento rifiuti e amianto" dieci anni dopo

Correva l'anno 2009, era domenica, Novembre 8, e un cielo azzurro sovrastava l'albero, la macchia, le cape della gente. Nel Burrone Caporarello, volgarmente "u Vadduni di Buffi", s'inaugurava il "Nuovo Centro Smaltimento Rifiuti e Amianto", poi ribattezzato NuCeSRA. Alla cerimonia presenziavano tecnici e personalità importanti, rappresentanti di associazioni quali Segambiente, WWE (World Wide Emergency), e il Responsabile Comunale per la Gestione di Burroni e Vadduna, oggi Assessore Regionale per le Timpe e i Burroni.


2009: si inaugurava il Nuovo Centro Smaltimento Rifiuti e Amianto.

La nascita spontanea della discarica fu accolta con favore ed entusiasmo: “Situazioni come queste vanno ufficializzate e sostenute'', dichiarava l'Assessore, delineando come obbiettivo quello di sfruttare l'inquinamento del territorio per aumentare il tasso di mortalità locale del 90% e liberare nuovi posti lavoro. Coadiuvato dal Ministro alle Finanze delle Tasche de'Soliti Noti, l'Assessore prevedeva una crescita dell'economia locale, con conseguente ripopolamento del territorio e la costruzione di importanti infrastrutture, quali un autogrill, il ponte sul Burrone, un colorato albergo con spiaggia, un ospedale e un accogliente cimitero. 
Abbiamo avuto l'onore, in questi giorni, di ricevere la visita dell'Assessore e ottenere aggiornamenti in merito all'evoluzione dei numerosi progetti discussi una decade fa. 

"Il ponte sul Burrone, l'autogrill, l'ospedale, e soprattutto il cimitero sono progetti la cui realizzazione richiede dei tempi tecnici, e oggi posso dichiarare che tutto procede a gonfie vele", ha dichiarato l'Assessore. "Circa dieci milioni di euro di finanziamenti dell'UE sono già stati assorbiti e smistati, e i risultati, credetemi, si vedono, specialmente quando ad osservare è un occhio esperto come quello degli addetti ai lavori. A breve questo Burrone sarà il centro nevralgicoso del Mediterraneo. Start-ups e centri di ricerca sorgeranno e fioriranno come la macchia che ci circonda selvaggiosa. Il torrente Zappardino sarà rimpiazzato da un'autostrada a otto corsie che ci permetterà di raggiungere Catania in poco più di mezz'ora".

Questo Burrone sarà il centro nevralgicoso del Mediterraneo.
Straordinario! Abbiamo persino sentito dire che proprio in questa curva sorgerà un centro di ricerca che lavorerà alla de-estinzione del Mammut, è vero? Sììììì, e riporteremo in vita i Dodo e gli Unicorni del Casale. Gli antichi usavano ricavarne sasizze eco-sostenibili, producendo un decimo del metano prodotto con allevamenti bovini. Per noi l'ecosostenibilitezza è un punto fondamentale. Miriamo a stabilire una green economy del Burrone.

Un'economia circolare? Ma anche quadrata, pentagonale.

E per i giovani che farete? Ci saranno molte opportunità - soprattutto per loro, per inserirsi nel mondo del lavoro in maniera competitiva. Purché abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e fare la gavetta.

Cioè lavorando per 3 euro l'ora con salari saltuari e incerti, e contratti farsa? Ma no, per carità! Intanto mi lasci dire che i giovani che lavoreranno presso i nostri investitori avranno la fortuna e il privilegio di formarsi presso strutture all'avanguardia che li lanceranno sul mondo del lavoro con un incredibile bagaglio di esperienze e skills. Noi, poi, siamo per la meritocraziosità e la trasparenza, quindi ai posti di lavoro si accederà previo concorso. Le prove avranno luogo a Roma, presso strutture idonee. Noi stessi organizzeremo i transfers, alloggi, pasti e quant'altro necessario. Gli idonei, infine, dopo aver contribuito con una piccola cifra simbolica per la copertura di spese amministrative (1000 euro), potranno finalmente cominciare il loro percorso di formazione che li inserirà nel mondo del lavoro. 

A quali giovani vi rivolgerete? Appena laureati con almeno cinque anni di esperienze lavorative. Poi i dettagli dipenderanno dalle posizioni specifiche.

Single, bella presenza, poliglotta, creativi, flessibili, obbiettivo-orientati? Per esempio. Ma non poliglotta, devono essere in buona salute.

Del salario atteso cosa ci dice? Noi proponiamo un modello nuovo: inizialmente - per i primi cinque, sei anni - i ragazzi sono inseriti nel programma R0 (a retribuzione zero). Studi dimostrano che  i dipendenti inseriti in tale programma riportano bassi livelli di stress sul lavoro, praticamente cancellando i casi di burnout. Si noti che, al contempo, i dipendenti del Burrone potranno usufruire del reddito di cittadinanza. Infine, non dimentichiamolo: i nostri investitori, accogliendo questi giovani nelle loro aziende, staranno già affrontando dei costi elevati. Eviterei paventargli l'idea di dover affrontare ulteriori spese. E' importante che i loro profitti - costruiti su investimenti pubblici - restino decorosi, altrimenti porterebbero altrove le loro attività, lasciando il Burrone e la comunità che lo circonda in questa 'ngona di umido dimenticata da Dio e dalle pecore pure. 

Insomma, non è lavoro, è sfruttamento quello che offrirete ai giovani locali. In senso positivo: sfruttamento delle risorse locali per un Burrone più migliore. Voglio sottolinearlo: nel quadro di sviluppo del Burrone i giovani sono una risorsa fondamentale.

Torniamo ai rifiuti: che ci dice di quelli che trovammo dieci anni fa? Io preferisco chiamarli ri-fiu-sorse (non per nulla i due termini condividono la medesima radice, "ri"). Intanto mi lasci dire che il nostro approccio prevedeva una gestione passivistica del Burrone. Ovvero per dieci anni non abbiamo agito attivamente sul territorio, lasciando che il sistema evolvesse in autonomia.

Cioè siete stati a guardare? Neanche quello. Temendo di influenzarne l'evoluzione, ci siamo proprio voltati dall'altra parte.

E questo è costato 1 milione di euro? Dieci milioni. Mi permetta di continuare: oggi - risultato sorprendente, mi consenta - i rifiuti sono ancora qui, coperti da una densa coltre di verde, terriccio, sterpaglia, ma intatti! In-ta-tti! Un nostro tecnico altamente qualificato è in grado di identificare le antiche ri-fiu-sorse che useremo per costruire il nuovo Burrone. Qui si trova la qualunque! Bossoli di cartucce, ceramiche da bagno, lavatrici, tavolini in plastica. Mi fermo qua, ma la lista è lunga. Capirà la nostra eccitazione!

I rifiuti sono ancora qui, sotto una coltre di verde.
Si trova la qualunque: bossoli di cartucce...
...Ceramiche da bagno, ...
...Tavolini... La lista è lunga!

Cosa dobbiamo aspettarci per la prossima decade? Correrà l'anno 2029, attraverseremo il ponte sul burrone con mezzi ultraleggeri a basso impatto ambientale? Mangeremo bistecche ecosostenibili di mammut e cavalcheremo gli unicorni del Casale? Voglio essere realista e restare coi piedi per terra, questo è un grande progetto, i costi sono non indifferenti e coperti esclusivamente da soldi pubblici che intaschiamo volentieri. Le idee grandiose. Oggi vi dico: nel 2029, il Burrone stenteremo a riconoscerlo! E lasciatemi prendere l'occasione al volo: oggi, qui, tra questi rovi e queste promesse da marinaio che piovono come grandine a Settembre, voglio compiere un gesto simbolicistico: alla Consigliera di Limmita e i Dirupa voglio affidare il Mestolone del Burrone. 

Alla consigliera affido il Mestolone del Burrone.
Auguri!

Significato del gesto? Questo Burrone rappresenta i burroni tutti. I burroni di Gioiosa, della Sicilia, dell'Italia e del mondo. Stessi scenari troviamo a Tardiolo e Malfitano, per citare dei casi a noi vicini. Il Burrone è, inoltre, come una montagna di minestrone. Più lo si mescola, più emergono i profumi e si amalgamano gli ingredienti in un continuo inestricabile. Come un inscindibile tutt'uno diventano il fagiolo, la patata e il cipollotto che nel tegame si uniscono, così un tutt'uno sono già il Burrone, la monnezza, e lo spirito del popolo del vasto circondario. Alla Consigliera e al suo team io affido oggi il mestolone perché continuino a mescolare, facendo affiorare ingredienti e indimenticabili profumi!

Consigliera, una dichiarazione per la stampa? E' per me un onore essere stata investita da una personalità come l'Assessore Regionale per le Timpe e i Burroni. Uno che ha "visione", come si suol dire. E la sua super-visione, il suo interesse, il suo impegno ci regalano il sogno di un futuro radioso e incredibilioso. Un futuro costruito sui giovani! Con l'entusiasmo che la sua persona irradia, ci mettiamo subito al lavoro per supportare e coadiuvare localmente questi grandiosi progetti. 

Grazie, Consigliera! Buon lavoro e a rivederci al 2029! A presto!

La Consigliera appena investita del Mestolone.

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Con la partecipazione di:

Filippo Capizzi ................. Assessore Regionale per le Timpe e i Burroni
Simone Manfrè ................. Tecnico altamente qualificato
Serena Manfrè .................. Consigliera di Limmita e i Dirupa

Testi e montaggio a cura di: Davide Lena

domenica 28 agosto 2016

Tra Mare e Cielo - epilogo

L’epilogo di questa sesta edizione dell’evento “Tra Mare e Cielo - Osservazioni Astronomiche” è certamente inusuale. Se non altro perché l’evento è stato annullato causa mal tempo. Dunque che c’è da “epilogare”? Ebbene vale la pena stendere due, tre  paragrafi per evidenziare certe circostanze emerse durante i preparativi delle osservazioni. Niente di nuovo, purtroppo, ma non parlarne significa accettarne la normalità.

Come sempre ho trovato i pressi del sito designato per l’osservazione adibiti ad uso discarica abusiva. L’abitudine è tristemente ben radicata presso certi indigeni che, nonostante i servizi messi a disposizione dal comune, si ostinano ad abbandonare lavatrici, cucine, materassi, eternit e ad altro, ovunque ci sia uno spazio facilmente raggiungibile con un mezzo. Anche a bordo strada. Il risultato di questo annoso problema è un torrente costellato di rifiuti, e un’intera campagna inzozzata e inquinata. Pur non avendo interesse a mantenere pulita casa propria, né a rispettare la legge, gli autori di questi gesti dovrebbero essere informati del fatto che ripulire questi loro atti vandalici ha un costo che si riflette sulle loro (e sulle nostre) bollette della spazzatura.
La stragrande maggioranza di questi rifiuti può essere consegnata gratuitamente (e ricevendo in cambio uno sgravio della bolletta della spazzatura) presso il centro LEMAC, in Contrada Calitù, lungo il torrente Zappardino. Sarebbe auspicabile che l’amministrazione e le scuole locali si impegnassero in una duratura campagna di informazione ed educazione allo smaltimento dei rifiuti e al rispetto del territorio.

Colgo inoltre l’occasione per evidenziare lo stato di abbandono delle strade provinciali che accerchiano Gioiosa. Per raggiungere il sito osservativo è necessario percorrere un paio di chilometri di suddetta strada. Come sempre, rovi, finocchi, ginestre crescono rigogliosi ambo i lati, e non si congiungono solo a causa del modesto transito giornaliero che ne limita la crescita. Tale stato di cose non può far altro che rafforzare quel diffuso senso di amarezza, sfiducia, disprezzo nei confronti degli amministratori della cosa pubblica. Pronti a chiedere, lenti o immobili nel fornire servizi.

Concludo ricongiungendomi a cose celesti. Essendo mancata l’osservazione astronomica, nulla ho da dire su nubi di idrogeno e ammassi stellari. Quindi volgo lo sguardo a cose terrene. I miei commenti in merito acquisiscono la natura del tormentone: cresce l’inquinamento luminoso. Un’ingenua “civiltà” raggiunge le campagne e i lampioni fioriscono. In anni recenti l’avvento dei lampioni a led a luce bianca è risultato particolarmente nefasto. In contrada San Francesco sono stati ultimati i lavori di “recupero e sistemazione” del borgo. Lavori che ci hanno regalato un centinaio di brillantissime lampadine (color ambra, magra consolazione), e un sentiero pedonale già invaso dagli arbusti e in stato di abbandono.
Osservare un cielo discretamente stellato è un’impresa sempre più difficoltosa. A passi neanche-tanto-piccoli continuiamo a disconnetterci dalla natura che ci circonda.

lunedì 2 febbraio 2015

Gioiosa Marea: pubblica illuminazione a LED…!

Risale a pochi giorni fa la notizia di un progetto che prevede l'installazione di LED presso la villa comunale di San Giorgio. Secondo il comunicato: "I LED abbassano i consumi, migliorano la resa cromatica (ovvero ci permettono di distinguere meglio i colori) e riducono l'inquinamento luminoso".

Riducono l'inquinamento luminoso? Dipende dal tipo di LED. Supponiamo per un momento che i lampioni siano ragionevolmente bassi, con minima dispersione laterale di luce, e nessuna emissione verso l'alto. A questo punto, l'ultimo parametro da verificare è il tipo di radiazione emessa, ovvero quali sono le caratteristiche della luce che proviene da queste lampade. Se i LED impiantati sono i famigerati LED bianchi, ebbene il problema dell'inquinamento luminoso non è stato risolto, anzi, è stata introdotta una nuova, seria complicazione. I LED bianchi emettono una componente di luce blue che risulta molto efficiente nel disturbare i cicli biologici del corpo umano. Più nello specifico: la luce blue è molto efficiente nell'inibire la produzione di melatonina, una sostanza prodotta durante le ore di buio che, tra le altre cose, ci protegge dall'insorgere di certi tipi di cancro. Molti studi hanno evidenziato una relazione tra soppressione di livelli di melatonina e incidenza di cancro al seno.

Una soluzione? Applicare un filtro che elimini l'emissione blue.
Invito gli amministratori di competenza a visionare il documento a questo link, dove fornisco maggiori dettagli e proposte risolutive. Mi auguro, quindi, che si persegua l'obbiettivo del risparmio energetico con soluzioni che tutelino la salute dei cittadini.

Sulla destra: rappresentazione della radiazione
emessa da un LED bianco (il grafico è anche noto
come "spettro"). Si noti il picco di emissione
blue (dannosa).

spettro led bianco filtrato
Spettro del LED dopo aver applicato il filtro. Com'è 
evidente, l'emissione blue è stata soppressa.
…sì, un seno in ottima salute è riportato a sinistra.

lunedì 19 gennaio 2015

Gioiosa ha detto no

Convinti d'inseguire il benessere, il progresso, apriamo le porte a tecnologie, innovazioni, di cui spesso ignoriamo gli effetti collaterali. Negli ultimi decenni Gioiosa Marea è stata interessata da uno scriteriato e selvaggio proliferare di lampioni per l'illuminazione pubblica, inasprendo il problema del cosiddetto "inquinamento luminoso", ovvero la perdita del buio notturno. Ho già scritto e detto numerose volte dei seri effetti che questo produce sulla salute umana e sulla fauna locale. L'ho fatto sui siti gioiosani, tramite lettere aperte agli amministratori, tramite "I suggerimenti dei cittadini per un nuovo programma amministrativo", durante le osservazioni astronomiche che ho più volte organizzato. Per i lettori più zelanti qui allego solo una breve nota reperibile a questo link.

Contrastare l'inquinamento luminoso richiede una scelta oculata dei lampioni. Per esempio è bene che la lampadina sia nascosta dalla visione diretta, che gli impianti di illuminazione siano bassi, con minima dispersione laterale, con luce arancione (ecco una vignetta illustrativa). Impianti con alcune di queste caratteristiche si vedono lungo il torrente Zappardino, dal lato Piraino. 
Gioiosa, invece, imperterrita dice "no": si continuano ad installare lampioni alla vecchia maniera: numerosi, alti, con luce bianca e lampadina ben visibile (senza plafoniera piatta). Ecco un esempio:


Esempio di recente impianto nei pressi del cimitero.

In contrada San Francesco si realizzano finalmente i "Lavori di recupero e sistemazione del borgo…". Quando anni fa cercai di ottenere informazioni sul tipo di illuminazione che avrebbero usato, mi liquidarono, allora come ora, con un "il progetto è già stato fatto". Probabilmente riceveremo un'altra cinquantina di lampioni inappropriati ("lanterne artistiche") accesi mediamente otto ore a notte per trecentosessantacinque notti all'anno. 

Gioiosa, più volte autoproclamatasi "perla del Mediterraneo" e meta turistica, offre ben poche attrazioni in aggiunta ad un mare periodicamente invaso dai liquami fognari. Una di queste attrazioni *dovrebbe* essere quel cielo stellato che non appartiene al quotidiano del tanto conteso turista metropolitano. Tuttavia le amministrazioni fanno orecchie da mercante e i cosiddetti agriturismi locali fanno a gara a chi s'illumina di più.

"Cura del territorio", "sviluppo eco-sostenibile", restano stalloni di battaglia da campagna elettorale. Nelle stalle aspettano la prossima parata. Ogni tanto riecheggia un nitrito che poi si perde nel maestrale. Verrà il giorno in cui saremo amministrati da figure professionali, preparate, con un interesse genuino verso il territorio e la popolazione? Ma soprattutto, verrà il giorno in cui gli interventi sul territorio saranno davvero delle migliorie?

domenica 28 luglio 2013

Neri

Cara Campagna, 
ti scrivo ancora, dopo tanto tempo, perché, avrai sentito, si paventa all'orizzonte un fatto nefasto - no, non tanto per te, ché non importa a nessuno di cosa t'accada e pari essere lì per soddisfare i nostri bisogni - ma s'è sparsa la voce, a balzo di cervo, che il sindaco voglia portare dei neri nelle scuole di San Francesco! Sì, sì, tra le tue colline! Ma ti rendi conto? Vuole trasformare le scuole, in disuso dal prossimo Settembre, in centro di accoglienza per gli immigrati.

E' vero, abbiamo riempito i tuoi fianchi di chiesette con Madonne e bambin Gesù neri, ai quali baciamo piedi e mani, specialmente lì, vicino alle famigerate scuole, dove ogni Domenica portiamo fiori e preghiere a queste due figure che, a suo tempo, ci dicono, eran poveri fuggiaschi senza tetto, ma ora, nelle nicchie delle chiese, che sanno di muffa e di fiori marci, sono ben vestiti e d'oro incoronati; e facciamo tanto di pellegrinaggio per questa Madonna abbronzata del Tindari, ma per carità: dei neri veri nelle nostre campagne? Poveri, per giunta, senza una casa, in fuga da realtà terribili? Sì, come la Madonna e il bambin Gesù, ma che centra? Quello era duemila anni fa. Ora ci basta cambiargli i fiori il Venerdì. Non li ospitiamo in casa nostra.
E poi, sono brutti, lo cantiamo anche in chiesa, vi avevo pure dedicato una delle mie storielle campagnole (la riscrivo sotto, a fondo pagina).

E pure questo papa, cosa mette in testa alla gente coi suoi viaggi a Lampedusa? Era tanto caruccio e simpaticone finché benediva dalla finestra della basilica di San Pietro. Che questo nostro sindaco abbia sentito le sue parole? ("Viviamo in bolle di sapone, nell'indifferenza e bla bla bla bla ). A Gioiosa viviamo sì in bolle di sapone ma, questa, non buchiamola. 

Preghiamo la nostra Madonna nera che questa cosa non vada in porto.
Ti saluto adorata Campagna.
Dolcissimamente tuo,
Davide 

P.S. Si cara Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, questi morti, sono soltanto vostri.

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Nigra

Lei, da quel “ma”, s'era sempre sentita offesa. Come se l'esser nera precludesse l'esser bella. C'erano racchiuse in quelle due lettere dodici secoli d'insofferenza per l'invasore. Poi s'erano aggiunte ignoranza, egoismo, pregiudizi.
Un tempo erano i Mori, più di recente disperati Africani.

Lei danzava, com'era solita, nella canicola di Luglio. In quel cedro libanese, ormai vecchio di mill'anni, ci avrebbe riposto volentieri dimora, ma era pieno di resine, colle, insetticidi giacché i tarli, ingordi sciacalli, avevano già fatto i loro porci comodi. I colori della statua rilucevano sotto i raggi del Sole mescolandosi a quelli della campagna con sapori di fuoco e terra. Le vesti, sinuose, rosse, si mescolavano, alla vista, cogli incendi che, in lontananza, rodevano, selvaggi e ingordi, la verde pelle delle colline. In quell'infocare d'Estate e dolo danzava pure la Madonna, portata a spalla sopra l'asfalto della contrada. 

La xilocopa, invitata dal gesto amico di madre e figlio, soprappensiero vi s'avvicinò e, dimentica degli astanti, andò per poggiarsi sulle dita del bambin Gesù.

--- Un tabbanu niuru! --- Gridò subito qualcuno che prontamente si sfilò la maglia scacciando la nera creatura immonda. Questa, sopraffatta dalla mossa, fu scaraventata in faccia a un portantino che fece per proteggersi; colpì, a sua volta, la xilocopa, che finì in terra, e andò per schiacciarla ma, nello zelo dello smaciullarla, spostò il suo peso sul brecciolino a bordo strada e scivolò miseramente. Nella confusione generale, la statua perse l'equilibrio e rovinò per il pendio. 

I chierichetti, più avanti, ancora cantavano, a squarciagola, “Sei nera, ma bella!” 

lunedì 7 maggio 2012

Perché adoro le elezioni di paese

Mondo! Oggi ti infliggo il mio pensiero. Ma come sai io scrivo alla mia Campagna che da sempre adoro e tremendamente amo.

Cara Campagna, le votazioni per la prossima amministrazione comunale sono finite da pochi minuti e sai che pensavo? Pensavo che le azioni e le parole ci attribuiscono un peso. Così veniamo pesati su una scala assoluta o relativa (poco importa e a pochi importa). Azioni e parole pesano la maturità dell’individuo, la personalità, i suoi interessi e le sue priorità, la dabbenaggine o l’arguzia di pensiero, l’altruismo e l’egoismo. Il savoir faire - beato chi ce l’ha! Per questo mi piacciono le elezioni di paese. Perché ognuno, più che mai, senza pudore, ma tra orecchie amiche, appoggia, sulla bilancia, il suo culetto. Ordunque ci siamo pesati in massa senza distinzione di sesso, età, estrazione sociale e colore di capelli. Io spero d’essermela cavata bene.

Cara Campagna, fatta di terra di pietra e di legno, devi sapere che in queste elezioni gioiosane c’è almeno un aspetto storico: sono le prime avvenute sull’onda del web (di facebook, per essere precisi) e sebbene lontano, con il corpo ma non con la mente (ti penso sempre, lo sai!), mi sono intrufolato, o sono stato trascinato a forza, nei discorsi della gente (e nei popolari - quanto spesso poco interessanti - commenti facebookkiani). Ebbene, cara mia adorata Campagna che riposi materna sotto la grande Luna di queste elezioni, ritenendo che il campione di individui considerati sia statisticamente significativo e rappresentativo, concludo che la nostra popolazione è ancora troppo zeppa di elementi immaturi (e mi riferisco ad elementi ben oltre il muretto dei trent’anni, dai quali ti aspetti un esempio, un modello educativo. Fail.). Una popolazione spesso deficiente di sano spirito competitivo e costruttivo. Intrisa di familismo e favoritismo. Qualcuno vaneggia, pesta i piedi e s’indigna con fare da signorotto locale. Ma si, si, hai ragione di che mi stupisco, per cosa mi inalbero!? Ah! Quanto vorrei assomigliarti nel tuo sereno vivere.

Io ti auguro, Campagna cara, che queste elezioni diano il potere a chi ha a cuore il nostro paese e le sue contrade tutte. Ma è una cultura nuova che ti serve, non un’altra amministrazione. Dico “ti serve” e coscientemente sbaglio poiché a te, eterna Campagna, non serve niente. E’ a noi che serve la cultura nuova. E questa non verrà magicamente dalle stelle, né dagli abissi dei mari. Ognuno di noi è responsabile nel costruirla, con dedizione e impegno, giorno dopo giorno, senza compromessi.

Infine ti racconto un fatto, ché sono certo sarà interessante per tutti i nostri candidati che fanno dell’ecologia un cavallo di battaglia (ché oggi è di moda, lo sai!): all’istituto dove studio si è svolto in questi giorni un grande evento, un exhibit, “Imagine RIT”, dove ogni gruppo di ricerca mostra al grande pubblico le meraviglie del suo lavoro. Migliaia di persone vi affluiscono. Una giornata straordinaria! Come che sia, ho chiesto: perché non abbiamo preparato degli opuscoli per i visitatori? In coro mi hanno detto, quasi rimproverato: it’s not green! (Non è ecologico!). Minchia se mi sono vergognato! Ho pensato: che avrebbe detto la mia Campagna se mi avesse sentito? Perdonami, ti prego! Comunque, sono sicuro che i rappresentanti delle liste, per dare il buon esempio, e mantenersi coerenti, organizzeranno una giornata dove andranno in giro a raccogliere quel milione di volantini con le loro facce sorridenti sparsi in giro per le strade e sul tuo manto erboso.

Concludo Campagna, concludo! So che sei indaffarata con la Primavera. Con tutti quei fiori e foglie e insetti e animaletti avrai il tuo bel da fare. Come farai a mandare tutto avanti, solo tu lo sai. Ti ho scritto principalmente per questo, per dirti che, mentre tu sei stata indaffarata con le stagioni, tutti quanti ci siamo pesati. E questo conta quanto se non più del risultato delle elezioni stesse, giacché le elezioni passano, le amministrazioni pure, la gente resta, specialmente in un paesino!, ed è mio modesto parere che molti degli eventi che determinano il successo o il fallimento di una società dipendono in misura significativa dall’iniziativa del singolo. Nulla tolgo all’amministrazione che, certo, ha ruolo assai importante.

Rinnovo saluti e auguri. A presto!
Affettuosamente tuo.

venerdì 20 aprile 2012

Giornata dell'ambiente 2012

Chi la vuole il 22 Aprile, chi il 5 Giugno, a breve passerà per i calendari la giornata dell’ambiente. Che io sappia, e potrei non sapere abbastanza, a Gioiosa non è prevista nessuna attività per il troppo vicino 22 Aprile, né per il troppo lontano 5 Giugno.

Sebbene reiteratamente negli anni abbiano cercato d’ammazzarmi l’umore e gli entusiasmi con quella cancrenosa, rassegnata attitudine di pensiero secondo la quale “qua le cose funzionano così e non si possono cambiare”, spero vivamente che delle attività vengano organizzate per celebrare questa giornata. Attività che possano mostrare l’esistenza di tutti coloro che non si riconoscono in quanti hanno ridotto a uno schifo il nostro torrente, le nostre colline e quei fantastici valloni quasi inaccessibili dove sopravvivono paesaggi antichi, inselvatichiti, ma contaminati da sgargianti o arrugginiti rifiuti trascinati dalle acque nel corso di mesi e anni.

Lungo il torrente Zappardino, meglio noto nella mio vissuto come "u ciummu", abitano tante famiglie. E lungo le strade che lo costeggiano passano, giorno dopo giorno, decine di persone. Sarebbe un gesto significativo recarsi nel letto del torrente e, invece di foraggiarlo con nuova "munizza", pulire qualche metro di terra (per riscoprirvi, chissà!, qualcosa che abitava la nostra casa).

Infine, ci sono a Gioiosa studenti universitari di scienze (agraria, biologia, geologia, etc) e più avanzate figure professionali che potrebbero illustrare, con visite sul campo, o presentazioni “al chiuso” (auditoriumcineteatrosaladaballo) la fauna, la flora e le caratteristiche tipiche del nostro territorio. Non mancano neppure gli astrofili che potrebbero concludere l’evento con un’osservazione pubblica del meraviglioso cielo primaverile, ricco di pianeti di facile osservazione (Venere, Giove, Marte, Saturno), galassie e ammassi stellari.

Insomma, sarebbe una bella e istruttiva rivisitazione del nostro piccolo mondo, dai granelli di sabbia alle stelle del cielo. C'è tutto il tempo per prepararla.

Io intanto blatero e basta - perché, purtroppo o per fortuna, abito dall’altra parte del mondo.

Di tutto...con eternit, nei pressi di Gioiosa Guardia,
 zona Bedda (?) Muntagna, 2010.

Monnezza al Tramonto, zona Codda, 2009.

Vadduni 'i Maffitanu
(foce del torrente Zappardino), sempre.


Approfondimenti:
  1. Centro smaltimento rifiuti e amianto a Gioiosa 1.
  2. Centro smaltimento rifiuti e amianto a Gioiosa 2.
  3. Gita a Catelluccio, tra leggende e vergogne.
  4. Storie in fotografia (attenzione: foto in inglese).
  5. Giornata mondiale dell'ambiente.
  6. World Environment Day.

domenica 11 marzo 2012

I suggerimenti dei cittadini di Gioiosa Marea per un nuovo programma amministrativo

Si conclude così l'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?). Suggerimenti e idee per un nuovo programma sono stati inviati sul gruppo facebook gioiosani e su questo blog, quindi sottoposte a discussione. Le varie proposte sono state raccolte in ordine di apparizione in un unico documento scaricabile a questo link. In base alle nostre competenze, in base ai nostri interessi ed esperienze, abbiamo evidenziato problemi locali che sarebbe opportuno risolvere e abbiamo suggerito iniziative che potrebbero essere realizzate a beneficio della comunità gioiosana.

Quelle riportate nelle pagine del documento sono, chiaramente, sintetiche bozze di quelli che, ci si augura, potrebbero essere i corrispettivi progetti finali sviluppati da figure competenti e dedicate della prossima amministrazione. Quindi siano, queste “proposte”, da intendere come suggerimenti ai futuri amministratori di Gioiosa Marea. 

Dalle pagine che seguono emerge, forte, il diffuso desiderio di una più attenta cura del territorio, dalla raccolta differenziata alla valorizzazione dei patrimoni archeologici e dell’agricoltura locale, alla sicurezza della viabilità stradale fino al recupero del cielo stellato. Ma non c’è solo questo. Leggere per credere!

Ringrazio, per il loro contributo, Vincenzo Amato, Domenico Barnà, Tindaro Buzzanca, Basilio La Galia, Vincenzo Lupica, Francesco Marino, Tino Mastrolembo Ventura, Giusy Pizzo, Giovanna Salis, Giovanni Sorbera e Davide Ventura. 

Dedichiamo questo lavoro ai futuri amministratori del nostro paese, Gioiosa Marea.

sabato 3 marzo 2012

Proposte per un nuovo programma amministrativo - last call

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)  suggerimenti e idee per un nuovo programma sono stati inviati sul gruppo facebook gioiosani e su questo blogLe varie proposte sono state raccolte in ordine di apparizione in un unico file - in fase di elaborazione - scaricabile a questo link.

Visto l'avvicinarsi delle elezioni (6-7 Maggio) pubblicherò la versione definitiva del documento entro il prossimo fine settimana (10-11 Marzo) così che i prossimi candidati amministratori di Gioiosa, se lo riterranno opportuno, avranno tutto il tempo di leggerlo e trarre ispirazione per i loro programma.

Quindi, invito chiunque volesse contribuire con nuove proposte, o suggerire migliorie a quanto già inserito, a comunicarmelo entro e non oltre la data sopra indicata. I messaggi possono essere inviati a le.davide @ tiscali.it o postati direttamente su questo blog. Grazie per la collaboration.

venerdì 24 febbraio 2012

Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?) - Proposta 6

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)

N.B. suggerimenti e idee sono stati inviati sul gruppo facebook gioiosaniLe varie proposte saranno raccolte in ordine di apparizione in un documento - in fase di elaborazione - scaricabile a questo link. Chiunque volesse dare il proprio contributo può postarlo sul blog o inviarmelo all'indirizzo le.davide @ tiscali.it. Al fine di rendere più efficiente il completamento del documento consiglio di redigere le proposte nella forma suggerita (Titolo conciso e autoesplicativo, Descrizione del progetto/problema, modalità di realizzazione/risoluzione, benefici alla comunità). In tal modo le proposte non saranno rielaborate né stravolte nel contenuto.

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Progetto: Consorzio degli olivicoltori gioiosani

Suggerito da: Davide Ventura

Il problema: le nostre campagne sono cosparse di numerosi uliveti privati. Tipicamente questi producono una quantità di olio che supera il fabbisogno familiare, per questo in passato era comune che i proprietari vendessero una parte della produzione, tuttavia negli ultimi anni la quantità di olio venduto ha conosciuto un drammatico declino. Tra i motivi: scarsi incentivi statali/UE, la caduta del prezzo dovuto alla presenza sul mercato di prodotti che hanno prezzi nettamente inferiori a quelli di un olio locale. Ad esempio: si trovano in commercio a prezzi che scendono fino ai 2euro/litro olii detti "extravergini" o "vergini". Questi olii hanno, difatti, solo una minima percentuale di componente "extra/vergine". Tuttavia competono con i migliori olii locali i cui prezzi salgono necessariamente attorno ai 6-7 euro/litro.

Questo scenario favorisce l'abbandono di coltivazioni che possiamo definire parte essenziale della nostra identità storica, non solo come abitanti di questo paese e queste contrade, ma come abitanti della regione mediterranea intera.


Modalità di risoluzione: il progetto probabilmente è più adatto ad essere realizzato da uno o più privati. Quindi il ruolo dell'amministrazione comunale sarebbe secondario, ma importante.

  • nell’ambito della rivalutazione delle campagne e degli antichi mestieri il comune potrebbe sostenere/coadiuvare la creazione un consorzio che riunisca i produttori locali, i frantoi e i rimondatori sostenendo iniziative che favoriscano la commercializzazione degli olii locali.
  • Facilitare l'organizzazione di attività di formazione che potrebbero andare dai corsi per assaggiatori di olii ai metodi eco-logici di coltivazione, all'insegnamento di antiche attività contadine e artigianali come la rimonda e l'innesto degli alberi, alla costruzione di ceste con rami in ulivo.
  • Le iniziative potrebbe essere pubblicizzata su canali locali come Antenna del Mediterraneo (come già avviene, ad esempio,  per un consorzio di Ficarra).
  • Collaborazioni con le scuole per la diffusione di conoscenze "in via d'estinzione", per una migliore comprensione delle attività locali e della storia del territorio.

  Benefici:
  • Favorire il recupero delle campagne abbandonate;
  • favorire il recupero di attività tradizionali dei nostri luoghi e parte integrante della nostra identità culturale;
  • rafforzamento del settore agricolo, creazione di posti di lavoro;
  • Il consorzio potrebbe collaborare con agriturismi locali per la pubblicizzazione e il commercio dei prodotti. Inoltre, questo potrebbe portare ad attività di interesse per il turista stesso allargando, di fatto, il ventaglio delle attività turistiche.

   Approfondimenti:

domenica 12 febbraio 2012

Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?) - Proposta 5

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)

N.B. suggerimenti e idee sono stati inviati sul gruppo facebook gioiosaniLe varie proposte saranno raccolte in ordine di apparizione in un documento - in fase di elaborazione - scaricabile a questo link. Chiunque volesse dare il proprio contributo può postarlo sul blog o inviarmelo all'indirizzo le.davide @ tiscali.it. Al fine di rendere più efficiente il completamento del documento consiglio di redigere le proposte nella forma suggerita (Titolo conciso e autoesplicativo, Descrizione del progetto/problema, modalità di realizzazione/risoluzione, benefici alla comunità). In tal modo le proposte non saranno rielaborate né stravolte nel contenuto.

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Progetto: Paese villaggio

Suggerito da: Davide Ventura

Descrizione: assunzione di giovani gioiosani per lo svolgimento di attività tipiche dei villaggi estivi: animazione in spiaggia (acqua gym, giochi/ballo in spiaggia, intrattenimento bambini) e  piano bar serale all'aperto.

Benefici alla comunità: a beneficiarne sarebbero prima di tutto gli abitanti stessi di Gioiosa, sia in qualità di esercenti che destinatari del servizio. Come esercenti nel senso che l'iniziativa offrirebbe un'occupazione estiva per i giovani; come destinatari in quanto le attività offrirebbero intrattenimenti: nel mese di Agosto 2011 sono stati installati  in spiaggia, sotto la stazione, una rete da pallavolo, tappeti elastici e altri giochi. Nelle tre settimane in cui sono rimasti impiantati sono stati presi d'assalto mattina pomeriggio e sera: chiaramente l'iniziativa è stata apprezzata! Allo stesso modo costituirebbe un ulteriore servizio per i turisti. 
Inoltre, ci potrebbe essere un immedaito tornaconto economico in quanto un ragazzo non professionista potrebbe concedere esibizioni musicali per un paio d'ore ogni sera per un prezzo ragionevolmente basso (per esempio sui 1500 euro al mese) riducendo (ma non eliminando) la necessità di ricorrere a singole esibizioni notevolmente costose.

sabato 11 febbraio 2012

Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?) - Proposta 4

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)

N.B. suggerimenti e idee sono stati inviati sul gruppo facebook gioiosaniLe varie proposte saranno raccolte in ordine di apparizione in un documento - in fase di elaborazione - scaricabile a questo link. Chiunque volesse dare il proprio contributo può postarlo sul blog o inviarmelo all'indirizzo le.davide @ tiscali.it. Al fine di rendere più efficiente il completamento del documento consiglio di redigere le proposte nella forma suggerita (Titolo conciso e autoesplicativo, Descrizione del progetto/problema, modalità di realizzazione/risoluzione, benefici alla comunità). In tal modo le proposte non saranno rielaborate né stravolte nel contenuto.

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Progetto: Mercato agricolo locale

Suggerito da: Giusy Pizzo

Il problema: quando ero bambina aspettavo con impazienza il venerdì per recarmi al mercato: le bancarelle, poste ambo i lati della strada in contrada Mangano, partivano dall’entrata principale del cimitero e arrivavano quasi fino al torrente Zappardino. Si riusciva a comprare qualsiasi cosa e anche a buon prezzo: fiori, vestiti, cibo, piante da frutto, lavori in ferro battuto, borse e varie cianfrusaglie.

Sono passati circa vent’anni o poco più e mi accorgo che le cose sono cambiate parecchio: il mercato di Gioiosa, che ricordo pieno di venditori e altrettanti compratori, è diventato quasi inesistente. Sono rimaste pochissime bancarelle, un quarto di quelle di allora, ma anche le persone che vi si recano (non essendoci quasi più niente da vedere e comprare!) sono scarse se non rare.

Allo stesso tempo gli agricoltori locali hanno assistito ad un declino dei prezzi di vendita dei loro prodotti (agrumi, olio, nocciole, castagne), ad esempio quest’anno hanno dovuto vendere le arance a 6 centesimi al kg! Lo scenario non è stato diverso negli anni precedenti. E’ noto, inoltre, che nella nostra zona molti possiedono terreni che rendono più del fabbisogno familiare. L’abbassamento dei prezzi di vendita dei prodotti, però, ha favorito l’abbandono di vasti appezzamenti ormai ridotti a macchia. Un territorio abbandonato diventa facile “preda” di incendi e una volta incendiato lascia il suolo nudo in balia delle intemperie favorendo frane e ondate di fango.

La proposta, quindi, è di realizzare un mercato dove ognuno possa vendere e comprare prodotti ortofrutticoli provenienti dalla nostra terra per la (ri)nascita e la valorizzazione di un’agricoltura locale autentica. Tra l’altro quella del “mercatino agricolo locale” è una soluzione antica e tutt’oggi applicata con successo praticamente ovunque nel mondo.

Modalità di realizzazione: penso a due possibili modalità di realizzazione:
1. arricchire il mercato già esistente ma “in fallimento” con la partecipazione degli agricoltori stessi
2. realizzare un mercatino agricolo separato all’interno del paese, per esempio nella piazza antistante il vecchio comune. Il mercato potrebbe avere cadenza bisettimanale o mensile, a seconda della produzione stagionale.
L’attività andrebbe supportata con:
  • Creazione di un consorzio dei cittadini partecipanti.
  • Incontro tra sindaco e cittadini per informare gli abitanti e definire le modalità di realizzazione, i tempi e il luogo del mercato locale.
  • Autorizzazione del comune e predisposizione di banconi o stand per sistemare e mettere in vendita i prodotti.
  • Collaborazione e impegno dei partecipanti.

Benefici alla comunità:
  1. Salute e palato: il prodotto di stagione, coltivato nei nostri terreni, è genuino, fresco e salubre e arriva sulle nostre tavole mantenendosi meglio rispetto agli alimenti che attraversano mezzo pianeta prima di arrivare a giusta maturazione nei supermercati. Per non parlare di certe grandi coltivazioni a scopo commerciale dove, per massimizzare la produzione, si ricorre a concimazioni non naturali e dagli effetti negativi su ambiente e salute. Il risultato è un insieme di ortaggi bellissimi, ma poco saporiti e salutari!
  2. Vantaggi economici: riducendo le spese di trasporto e trasferendo i prodotti direttamente dal produttore al consumatore i costi di acquisto scendono. L’acquirente risparmia e l’agricoltore locale guadagna. Inoltre, considerando l’attuale momento di crisi, un mercato locale darebbe l’opportunità ai cittadini disoccupati che possiedono dei terreni di trovare una possibile occupazione e di conseguenza una modesta fonte di reddito.
  3. L’attività favorirebbe il recupero delle campagne ormai abbandonate e trascurate, la rivalutazione del territorio e una maggiore valorizzazione dell’agricoltura.
  4. Infine, potremmo contribuire alla rinascita del mercato Gioiosano.

giovedì 9 febbraio 2012

Verso un nuovo programma amministrativo per Gioiosa (?) - proposta 3

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)

N.B. suggerimenti e idee sono stati inviati sul gruppo facebook gioiosani. Le varie proposte saranno raccolte in ordine di apparizione in un documento - in fase di elaborazione - scaricabile a questo link. Chiunque volesse dare il proprio contributo può postarlo sul blog o inviarmelo all'indirizzo le.davide @ tiscali.it. Al fine di rendere più efficiente il completamento del documento consiglio di redigere le proposte nella forma suggerita (Titolo conciso e autoesplicativo, Descrizione del progetto/problema, modalità di realizzazione/risoluzione, benefici alla comunità). In tal modo le proposte non saranno rielaborate né stravolte nel contenuto.

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Progetto: ampliamento funzionalità dell'ufficio turistico

Suggerito da: Davide Ventura

Descrizione: far sì che l'ufficio turistico/informazioni aggiunga alle sue correnti funzionalità quella di operare alla pari di un'agenzia viaggi dedita esclusivamente a prenotare strutture alberghiere e case vacanza nel comune di Gioiosa. 

Modalità di realizzazione: per supportare queste nuove funzionalità dell'ufficio, e per migliorarne le prestazioni in generale, si potrebbe creare un sito internet ad hoc curato dai dipendenti dell'ufficio stesso. Inoltre un sito gestito dall'ufficio turistico potrebbe fornire dettagliate informazioni sugli eventi in via di realizzazione, eventuali attività che è possibile intraprendere ma scarsamente pubblicizzate (ad esempio esistono percorsi naturalistici, con tanto di segnaletica, di cui quasi nessuno conosce l'esistenza).

Benefici alla comunità: facilitare l'afflusso turistico sul territorio gioiosano e pubblicizzare tra i cittadini stessi eventuali attività.

domenica 5 febbraio 2012

Verso un nuovo programma amministrativo per Gioiosa (?) - proposta 2

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)
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Progetto: manutenzione delle carreggiate

Suggerito da: Anonimo

Il problema: si parla spesso di sicurezza stradale e si finisce col puntare il dito contro le condotte di guida pericolose degli automobilisti, le stragi del sabato sera, l'alta velocità e la guida in stato di ebbrezza. Tutti questi aspetti sono ovviamente da condannare, punire e prevenire. Meno attenzione si ravvisa però nei casi di scarsa sicurezza stradale dovuta alla cattiva manutenzione, alla noncuranza e al dissesto delle strade.
Il disfacimento del manto stradale riduce la sicurezza su strada per tutti e spesso provoca danni ai veicoli; inoltre può costituire un pericolo mortale per i conducenti di motocicli e ciclomotori. Consideriamo anche che la scarsa pulizia dei cigli e delle aiuole e la trascuratezza della segnaletica verticale e orizzontale non permettono sicuramente di ottenere una migliore viabilità e una maggiore sicurezza sulla strada. Pensiamo, ad esempio, al fango che dopo gli acquazzoni troviamo sulla strada a causa delle cunette strapiene di erbacce e radici oppure alle strade di campagna extraurbane senza guard-rail che si affacciano su uno strapiombo o un vallone.

Modalità di risoluzione: aumentare la frequenza delle opere di risanamento locali, in particolare:
- rifacimento del manto stradale (dove necessario)
- ricalibratura dei fossi e delle banchine
- sfalcio dei cigli delle strade comunali urbane ed extra-urbane
- predisposizione o sostituzione Guard-Rail
- predisposizione e ripristino di segnaletica verticale e orizzontale
- sollecitazione all’ente provincia per la manutenzione delle strade provinciali (che siamo costretti a percorrere a causa dei particolari disagi della ss.113! Si vedano inoltre strade a più bassa percorrenza, ma essenziali per molti cittadini come quelle delle contrade S. Domenica, Casale, Provvidenza).

Le amministrazioni pubbliche locali potrebbero, o dovrebbero (?), destinare il 50% delle entrate provenienti dalle multe per finanziare la cura delle vie comunali.

Benefici alla comunità: migliore viabilità, sicurezza, quindi riduzione dei danni ai veicoli, alle persone e agli animali. Benefici da un punto di vista estetico e paesaggistico: mettiamoci nei panni di un turista che viene a Gioiosa e si trova a percorrere le nostre strade per andare ad esempio a Gioiosa Guardia. Che impressione danno strade trascurate e mancanza di segnaletica? Alcune volte mi è capitato di incontrare turisti spaesati, che avevano già fatto diversi giri nella speranza di trovare la loro meta.

sabato 28 gennaio 2012

Verso un nuovo programma amministrativo per Gioiosa (?) - proposta 1

In risposta all'iniziativa delineata in Gioiosa Marea, verso un nuovo programma amministrativo (?)
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Progetto: riduzione dell’inquinamento luminoso.

Suggerito da: Davide Lena

Il problema: per inquinamento luminoso (d’ora in avanti “IL”) intendiamo un’illuminazione eccessiva dell’ambiente notturno e la dispersione di luce artificiale in aree dove non risulta funzionale. In particolare verso il cielo. Gli effetti dell’IL sono molteplici e di ampio, ampissimo, respiro. Esempi? Altera i cicli vitali dell’uomo, degli animali – specialmente notturni, delle piante; influisce negativamente sulla sicurezza stradale, contribuisce allo spreco di denaro pubblico e non... la lista è lunga. Lunghissima.

Una decina di anni fa era comune incontrare nelle nostre campagne lucciole e ricci. Oggi è raro. Animali notturni come le lucciole sfruttano i loro segnali luminosi per incontrarsi e procreare. L’eccessiva illuminazione li rende invisibili ai loro simili. Molti animali (farfalle, uccelli) usano la Luna e le stelle per compiere le loro migrazioni. Deviati dalle luci cittadine muoiono miseramente. Altri sono semplicemente attratti dal bagliore delle luci (falene, insetti, tartarughe marine, organismi acquatici) cadendo facilmente preda di altri animali o morendo esausti ai piedi di un lampione. Negli umani l’IL è legato a disturbi del sonno, processi neurodegenerativi, sembra favorire cancro al seno, alla prostata, alla retina. E anche qui la lista è lunga. Sicurezza: mai sentito parlare dell’effetto palcoscenico? Su un palcoscenico e’ un abbagliamento creato ad arte: l’attore non vede il pubblico, ma il pubblico vede l’attore. Sulle nostre strade questo si verifica, ad esempio in corrispondenza dell’uscita secondaria del cimitero. Un lampione abbaglia l’autista che si dirige fuori paese. Se un uomo sta in piedi in mezzo alla strada dall’altra parte del lampione è praticamente invisibile finché non lo si mette sotto.  Dulcis in fundo: oscuramento del cielo stellato, “patrimonio dell’umanità”.

La crescente urbanizzazione del territorio gioiosano ha provocato una crescita significativa dell’IL negli ultimi decenni con una chiara accelerazione negli ultimi dieci anni provocando spese inutili, e quanto sopra accennato. Quindi ritengo auspicabile intervenire per limitare il problema.

Modalità di risoluzione: adottare – rispettandolo - un regolamento “anti-IL” come quello reperibile a questo link che porti ad orientare le scelte future verso impianti illuminotecnici adeguati; evitare impianti pubblici per illuminazione praticamente privata. Approssimativamente impianto adeguato vuol dire: lampioni bassi dotati di lampade al sodio che indirizzino il flusso luminoso a terra limitando dispersioni laterali o addirittura verso l’alto. Si vedano tutte le specifiche indicate nel regolamento. Esempio di buon impianto: quello installato dal comune di Piraino lungo il torrente Zappardino (a memoria, affermo con certezza, in corrispondenza di S.Francesco). Si provi ad osservare la fiumara, zona S.Francesco, dalle contrade alte (Francari/Maddalena) per confrontare gli effetti di un impianto pessimo (il nostro) e uno buono (il loro).

Benefici alla comunità: si veda la descrizione del problema e i chiari benefici derivanti dalla sua risoluzione. Inoltre: 1. uniformarsi al regolamento citato sopra vuol dire realizzare il famigerato “risparmio energetico”; 2. il cielo stellato è un patrimonio naturalistico impossibile da osservare in città. Come tale puo’ essere “sfruttato” in qualità di attrattiva turistica. Durante le osservazioni astronomiche organizzate in paese sono stato avvicinato da numerosi turisti che, sotto un cielo pessimo, restavano estasiati dal numero di stelle visibili... 3. il cielo stellato è un patrimonio naturalistico al pari del mare o di un bosco. Esso, inoltre, porta l’impronta di millenni di storia codificata nei nomi delle stelle e delle costellazioni. Fu il banco di lavoro di Galileo, padre del moderno metodo scientifico, e detiene i segreti dell’origine di tutte le cose fornendo agli scienziati di svariate discipline affascinanti sfide. Come tale va salvaguardato a beneficio nostro e delle generazioni a venire. 

Esempi di comuni che hanno realizzato il progetto: 
  1. Rota Greca (Calabria), primo comune del Sud Italia anti-inquinamento luminoso;
  2. San Giovanni in Marignano (Emilia-Romagna), "L'illuminazione intelligente che taglia i costi al comune".

Figure di supporto:

Impianto e qualità del cielo (in alto).

Effetto palcoscenico.
Un'illuminazione non appropriata abbassa la visibilità  (e i livelli di sicurezza).

Sinistra: insetti morti a causa del disorientamento provocato dalle luci artificiali durante una migrazione.
Centro: in condizioni normali le tartarughe marine si dirigono verso il mare.
Destra: tartarughe marine vagano disorientate sotto un lampione. 

Approfondimenti e fonti:
5. Immagini: da una presentazione del Dr.Claudio Miguel Bevilaqua, fisico presso l'osservatorio astronomico della Universitade Federal do Rio Grande do Sul (Porto Alegre, Brasile).