Dolce della tradizione siciliana, povero ma prelibato, è la mostarda, preparata col mosto che si ricava dalla pigiatura dell’uva. Questo tipo di mostarda si differenzia da altri tipi diffusi in Italia, simili alle marmellate di frutta, e da quella americana, tipicamente molto piccante.
Nonostante esistano alcune varianti con passaggi fondamentalmente simili, per realizzare questo dessert vi proponiamo il procedimento che, nelle nostre zone e in base alle nostre ricerche, è più utilizzato:
Successivamente, coliamo il tutto utilizzando uno strofinaccio dalla tessitura stretta e fine, quindi ripetiamo questa operazione per diverse volte, diciamo sette, finché nel mosto non resta più traccia di cenere. Misuriamo poi i litri rimasti e dividiamo il mosto in due parti uguali: nella prima amalgamiamo la farina, circa 130 grammi per ogni litro, la restante parte la rimettiamo sul fuoco a bollire insieme a delle noci o nocciole precedentemente sgusciate, tostate e tritate (in modo che perdano tutte le “pellicine”); aggiungiamo un pizzico di cannella e un pizzico di sale. Una volta portata a ebollizione questa parte del mosto, incorporiamo gradatamente quella con la farina mescolando frequentemente con una paletta di legno fino ad ottenere un composto ben amalgamato e denso. Spegniamo il fuoco. Prepariamo dei piatti leggermente inumiditi con l’acqua e versiamoci subito il composto bollente. Infine spolveriamo sul preparato un pizzico di cannella e della granella di noci e nocciole. Lasciamo raffreddare e il piatto è pronto!
Per i più golosi, possiamo trasformare la mostarda in caramelle come facevano un tempo i nostri avi. Una volta preparata la mostarda come precedentemente spiegato, tagliamola a cubetti o a pezzettini rettangolari e mettiamola al sole coperta da una zanzariera fino a quando diventerà più solida. Buon appetito!!!!
Giusy & Francesca
Delizioso!
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