U iammaru (potamon fluviatilis) |
Elusivo abitante delle nostre campagne è il granchio di terra (o di fiume), localmente noto come “u iammaru”, etichettato come “potamon fluviatilis” dall’uomo con gli occhiali. Pare che sia l’unico brachiuro d’acqua dolce presente in Italia. Lo si trova nelle contrade di Gioiosa in zone umide e ombrose nei pressi di corsi d’acqua, nei valloni e negli agrumeti dove dimora in colonie tipicamente costituite da una decina di esemplari. Le dimensioni del carapace non superano i 5 centimetri. Vive bene in limpide acque correnti, ma si adatta a pozze stagnanti e acque non proprio pulite. Dalle nostre parti ci si può imbattere nelle sue tane lungo i rivoli che si dipartono dalle numerose “gibbie” (le vasche usate per la raccolta d’acqua a scopo agricolo) nascoste tra gli aranci. E’ particolarmente attivo in primavera, nelle ore serali del periodo estivo e in autunno, ma viste le temperature miti, nei pressi del “ciummo” (il torrente Zappardino) non è difficile osservarlo anche in Inverno.
E’ una creatura alquanto riservata che evita volentieri il contatto con l’uomo rifugiandosi nelle sue tane, o mimetizzandosi tra le pietre e la vegetazione, al minimo rumore. Tuttavia, messo alle strette si difende fieramente con l’ausilio delle robuste chele.
Come distinguere maschi e femmine? Ci sono almeno due caratteri distintivi: primo, i maschi sono caratterizzati da eterochelia (una chela, tipicamente le destra, è più grande dell’altra). Tuttavia l’asimmetria può essere legata ad una recente autotomia (perdita della chela a scopo difensivo – similmente alle lucertole che volontariamente perdono la coda, i granchi possono “disfarsi” di una chela, che ricrescerà, per sfuggire ad un predatore). Il secondo carattere, probabilmente meno ambiguo, è la forma dell’addome: triangolare nei maschi, rotondo nelle femmine (alcune foto che mostrano le differenze).
Nel periodo riproduttivo (Giugno - Settembre) i maschi ingaggiano lotte per il diritto all’accoppiamento. Le femmine depongono fino a 200 uova custodite in una sacca addominale e, una volta nati, i giovani granchi sono accuditi e trasportati dalla madre per circa due settimane. Poi, ognuno per la sua strada. Si cibano di insetti, larve di insetti, lombrichi, pesci (assenti nelle nostre campagne, ma sono stati avvistati granchi che acquistavano pesce fresco dai pescivendoli della zona), molluschi e vegetali.
Non è raro trovarne i carapaci e le chele, resti di predazione da parte di volpi, donnole, ratti, uccelli rapaci, ma anche idioti a due gambe che li ammazzano per i più ignobili e futili motivi.
Nell'arco della mia stramba vita ho trovato tre colonie di granchi nella zona del ciummo, ognuna separata un paio di chilometri dall'altra. Di queste, una è sparita per cause antropiche (spero sempre che abbia trovato un posto migliore), una resiste indomita alla stupidità umana e dell'ultima non ho notizie da anni perché un pò fuori mano.
Sarebbe interessante provare a dedurre, approssimativamente, la distribuzione di questi animali sul territorio gioiosano. Li avete mai visti? Dove? Sconsiglio di indicare i luoghi con dovizia di particolari per la salvaguardia degli animali stessi.
Fonti e approfondimenti:
Natura mediterraneo
Wikipedia
ho appena scoperto una colonia in umbria, vicino al lago trasimeno. Fa piacere sapere che ci sono ancora dei posti dove queste meravigliose creature possano vivere felici.
RispondiEliminaUn mio amico ne ha scoperta una in un fiumiciattolo di campagna vicino Trevi (sempre in Umbria)
RispondiEliminasono salvatore qui a san mauro marchesato ce ne sono tantissimi
RispondiEliminaDi certo si trovano nei psoti più disparati: http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/granchi-foro-traiano/1.html
RispondiEliminaIo li "ospito" spesso nel mio frutteto che è situato lungo un argine fluviale, nella zona Nord della provincia di Potenza.
RispondiEliminaHo visto un geanchio simile a questo su una strada sterrata in Toscana, vicino a un campo bordato da fitta vegetazione dove posso supporre che ci fosse dell'acqua stagnante. C'è un ruscello non molto lontano. Posso mandarvi la foto?
RispondiEliminaCiao Crilobi, puoi mandarmi la foto a le.davide presso tiscali.it, altrimenti potresti inserire un link alla foto qui di seguito.
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