domenica 15 maggio 2011

"A Paparina", ovvero "Il Papavero"

Aneddoti e dati di un fiori dei nostri campi

In questi giorni di Maggio, quando la Terra sembra ricordarsi il significato della parola "Vita", le nostre campagne si rivestono di verde, fiori ne adornano le scoscese colline e animali d'ogni sorta s'adoperano a mandare avanti la vita. E così riscopriamo il piacere di osservare le piccole cose che circondano le nostre case: fiori di campo, uccelli, insetti nel loro tripudio di colori e danze.

 "A paparina", come la chiamano dalle nostre parti, o "il papavero", in italiano corrente, lo si trova, in questi giorni di Maggio, negli orti e in aperta campagna. Ne esistono un centinaio di specie sparsi nel mondo (Eurasia, Africa, Nord America), caratterizzati da colori diversi (rosso, arancio, rosa, viola, giallo,...), diverse foglie e diversi "frutti".

Il papavero, questo fiore che troviamo nei campi, ai bordi delle strade, dipinto in memorabili quadri, si porta dietro una lunga, lunghissima storia: ad esempio, già nel 5000 A.C. era coltivato in Mesopotamia a scopi ornamentali; nella mitologia greca era associato a Demetra, dea della fertilità e dell'agricoltura; è stato trovato in antiche tombe egiziane; nei secoli è stato ampiamente usato come droga (oppio) e a scopi culinari e tanto altro ancora. Quindi, guardiamolo con più rispetto!

In attesa di una più precisa classificazione (help!) ecco alcuni dei "nostri" esemplari:

Papaver Setigerum (Papavero Setoloso)
Quello in cui ci siamo imbattuti sembra essere un esemplare di Papaver Setigerum, o Papavero Setoloso, comune lungo le coste occidentali dell'Italia, in Sicilia e in Sardegna. E' caratterizzato da lobi fogliari acuti e terminanti con una breve setola.

Un esemplare Papaver Setigerum
(o Papavero Setoloso)
Il fiore.

Papaver Setigerum
Foglie e boccioli. 


Papaver -non sappiamo cosa-
In attesa di ulteriori dettagli ecco le foto di un altro papavero comune nella nostra zona. Notare le differenze nei petali e le foglie.



Da notare il diverso tipo di foglie e gambo.
Aneddoti
Il papavero, si sa, costituisce la base dell'oppio. Citando Wikipedia: "L'oppio è uno stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del Papaver somniferum e raccogliendone il lattice che trasuda, che poi viene lasciato rapprendere all'aria in una resina scura che viene impastata in pani di colore bruno, che emanano un odore dolciastro e hanno un sapore amaro". Non fate pensieri strani, il Papaver somniferum non ce l'abbiamo eppure...
Correva l'anno 1914, la prima guerra mondiale chiamava al fronte i giovani italiani e qualcuno, cercando di evitarla, si imbarcava, da clandestino, sulle navi in partenza per l'America sperando, al contampo, di  trovare fortuna al di la del mare. Fu cosi' che due contadini di Francari (contrada del Gioiosano, per i lettori d'oltralpe) si imbarcarono, da clandestini, con l'intento di raggiungere gli Stati Uniti. Come che fu, la nave in America non giunse mai perché diretta in Cina. I viaggiatori, clandestini, non poterono certo lamentarsi dell'errore col Capitano e fu così che in Cina scesero e vi rimasero. Dopo tre anni uno dei due tornò nell'amata Sicilia, o meglio, nell'amata Francari, più precisamente verso il Serro (altra nota zona del Gioiosano, sempre per i lettori...) e lì trascorse gli ultimi anni della sua vita. Ne porto' ricchezze dall'Oriente? Di sicuro torno' con lunghi baffi intrecciati, un servizio di posate cinesi, un narghile' e semi di un papavero bianco. Per lunghi anni lo si trovava, il vecchio contadino, adagiato in una "rutta" (un abbozzo di grotta), a fumare l'oppio che lui stesso produceva dai papaveri del Serro.


Che fine hanno fatto i papaveri bianchi del Serro? Qualcuno dice che fino a vent'anni fa crescevano ancora lì dove lui era solito seminarli.     
(Anonimo)

Fonti ed Ulteriori Informazioni:
Natura Mediterraneo
http://it.wikipedia.org/wiki/Papaver
http://en.wikipedia.org/wiki/Papaver
Tindaro Buzzanca
Anonimo

Foto: Giusy, Tindaro Buzzanca

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