domenica 13 dicembre 2009

S.ta Lucia, storia, credenze e cuccìa

“Gioiosa (Marea) e dintorni” vuol dire “Gioiosa (Marea), Le contrade”. Ogni contrada, dalle nostre parti, porta il nome di un santo e il 13 Dicembre si festeggia S.ta Lucia. Salendo lungo il torrente Zappardino la si vede, la contrada di S.ta Lucia, incastonata nel fianco scosceso d’una collina con la sua chiesetta, piccola e di campagna. Il 13 Dicembre è in festa celebrando la santa e offrendo la cuccìa, il pasto dei poveri.

Ci siamo posti qualche domanda, noi che in fondo in fondo (ma anche in superficie), di S.ta Lucia e della cuccìa sappiamo ben poco.

Chi era S.ta Lucia e perché é considerata protettrice degli occhi? Santa Lucia era una giovane siracusana che, morto il padre, viveva sola con la madre. Dopo qualche anno la madre contrasse una grave malattia del sangue e, assieme alla figlia, si recò in pellegrinaggio al sepolcro di Sant’Agata, a Catania, per chiedere grazia.  La santa apparve in sogno a Lucia e questa fece voto di castità decidendo di consacrarsi a Cristo. Tornata a Siracusa la madre guarì e Lucia, avendo fatto voto di castità, rinunciò al matrimonio precedentemente arrangiato con un pagano. Venuto a conoscenza del rifiuto, il fidanzato la denunciò come cristiana (all'epoca, il 300 circa, i cristiani venivano perseguiti). Lucia fu giustiziata il 13 Dicembre 304 dal console di Siracusa. In merito allo svolgersi dei fatti esistono diverse versioni. Secondo una di queste, il console di Siracusa le conficcò un pugnale nella gola strappandole gli occhi durante la tortura, e per questo motivo Santa Lucia è considerata protettrice della vista ed è raffigurata con in mano una tazza con dentro due occhi

Secondo una credenza popolare, dal giorno di Santa Lucia sino all'Epifania (6 Gennaio) si calcola il meteo dell'anno venturo. Come? 
Le condizioni meteo del 13 Dicembre rappresentano il meteo della seconda metà del mese corrente (Dicembre, e si dice "Santa Lucia u misi ca è", ovvero "Santa Lucia, il mese corrente"), le condizioni del 14 rappresentano la prima metà di Gennaio dell'anno a venire, il 15 la prima metà di Febbraio... e così via sino al 25 che corrisponde alla prima metà del Dicembre successivo. Dal 26 Dicembre il processo si inverte, ovvero il meteo di quel giorno rappresenta la seconda metà di Dicembre dell’anno a venire, il 27 la seconda metà di Novembre e così via... Infine il 6 Gennaio rappresenta la seconda metà del mese di Gennaio (e si dice "A Pifania u misi ca è").


Per Santa Lucia è tradizione cucinare la "cuccìa". La sera del 13 Dicembre, nei locali dell’omonima chiesa, dentro pentole e pentoloni ne prepareranno un gozzilione. Ma cos’è questa cuccia? 
Il nome "cuccìa" deriva da "chicco" di grano tenero. Anticamente la pietanza era preparata con 13 alimenti: piselli, fave, ceci, lenticchie, cicerchia, lupini, grano duro, mais, patate, cipolla, orzo e 2 tipi di fagioli. Alimenti facili da trovare, per questo era anche nota come "il pasto dei poveri".
 Questa tradizione è molto sentita soprattutto dai palermitani (che di cuccia ne hanno un altro tipo, dolce).

Come preparare la cuccìa (di Paleimmo)

. Ingredienti:
 1 Kg di grano tenero,
700 gr di ricotta fresca,
 300 gr di zucchero,
 zuccata a piacere a pezzi, 
200 gr di cioccolato fondente a pezzi, 
1 pizzico di sale, 
1 pizzico di vaniglia, 
1 pizzico di cannella,
 ciliegie candite.
 
Mettere in acqua il grano 3 giorni prima cambiando l'acqua ogni giorno; cuocere il grano con un pizzico di sale per circa 3 ore e mezzo, scolatelo e fatelo raffreddare. Intanto in una ciotola mescolate la ricotta con lo zucchero, cannella e un pizzico di vaniglia. Unite alla ricotta il grano, aggiungete infine cioccolato e zuccata. Mescolate e guarnite con ciliegie candite. Da tenere in frigo.


INNO A S. LUCIA VERGINE E MARTIRE


Salve o martire di Cristo
Salve o martire Lucia
Salve il nostro canto sia
Salve inneggian i nostri cuor.

Tu degli occhi sei custode
e celeste protettrice
Tu del mondo trionfatrice
d'ogni male e d'ogni error.

Le lusinghe della vita
Tu vagliasti dure pene
e cercasti un solo bene
il Divino Redentor.

Alla mamma che giuliva
ti offriva amor profano
rispondesti, no è vano
sono sposa di Gesù.

A Pascasio che vendetta
Ti giurò per il tuo ardire
gli dicesti il morire
mi è gioia e libertà.

Quando il barbaro coltello
Ti ferì, gridan vittoria
Tu invece nella gloria
coronasti il tuo patir.

Or che Diva in ciel Tassidi
io ti prego e Tu conceda
Deh! fa che io veda
quel che fece Dio quaggù.

Queste lodi un cuor devoto
ai tuoi piedi Ti umilia
dicendo di Sicilia
Lucia, vanto e onor.

Nessun commento:

Posta un commento