domenica 26 settembre 2010

U sulici e u purceddu


Sfogliando scritti antichi, dai papiri egiziani del 2000 A.C. fino ai più recenti Esopo, La Fontaine e i fratelli Grimm, è facile capire che da tempi immemorabili l'uomo ha cercato di tramandare  gli insegnamenti della vita dando agli animali intelligenza, parola, pensiero e tratti umani. Nascono così le favole, spesso tramandate per via orale di generazione in generazione. Spesso, poi, scopriamo che una favola non è altro che una versione poco diversa di un'altra antica di millenni. Segno che, forse, è proprio vero: niente di nuovo sotto il cielo.
Abbiamo deciso, così, di raccogliere, in lingua originale, favole dei nostri luoghi (la traduzione segue il testo in dialetto). Ecco la prima:


"U sulici e u purceddu"
C'era na vota un sulici e un purceddu. I du cumpari ievanu d'amuri e d'accordu: u porceddu manciava 'ntò sò scifu e u sulici ci ieva d'appressu pi si pigghiari chiddu chi l'autru lassava.
Allura, u porceddu, chi era sempri ben servitu, sfuttennu u sulici ci dissi: "Cumpari, vidi chi bella vita chi fazzu jò! Sugnu sempri ben sirvitu e riviritu e non mi manca mai nenti. Tu, inveci, chi vita misira e di fammi chi fa!"
E u sulici ci arrispusi: "Caru cumpari, chiddu chi dici tu è veru, ma a me chistu mi basta e mi sta beni!"
Ogni jornu si incuntravanu facennu u stissu discursu e u purceddu non fineva mai di vantarisi da sò bella vita. Allura, na vota di chisti, u sulici ci dissi: "Ma ta pozzu diri na cosa?"
U purceddu, surprisu, rispunniu: "Certu chi ma pò diri!"
E u sulici ripigghiò: "Cumpari, jò fazzu na vita misira, ma tu non mi pari u stissu di l'annu scorsu!"


"Il topo e il maiale"
C'era una volta un topo e un maiale. I due compari andavano d'amore e d'accordo: il maiale mangiava nella sua mangiatoia e il topo prendeva ciò che l'altro lasciava.
Allora, il maiale, che era sempre ben servito, canzonando il topo diceva: "Amico, vedi che bella vita che faccio io! Sempre ben servito e riverito e nulla mi manca! Tu, invece, che vita misera che fai!"
E il topo rispondeva: "Caro amico, quello che tu dici è vero, ma a me questo basta e mi sta bene!"
I due s'incontravano ogni giorno e, facendo lo stesso discorso, il maiale non finiva mai di vantarsi della sua bella vita, allora, un giorno, il topo gli disse: "Ma posso dirti una cosa?"
Il maiale, sorpreso, rispose: "Certo che puoi! Dimmela!"
E il topo riprese: "Amico, io faccio una vita misera, ma tu non mi sembri quello dell'anno scorso!"

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Sorgente: Turi da Ghiesa

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